Giornalista ucciso in Slovacchia, si dimette il ministro della Cultura

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A sinistra candele commemorative per il reporter, Jan Kuciak. A destra il dimissionario ministro della Cultura slovacca, Marek Madaric
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Marek Madaric: mio dicastero "Più vicino ai media". Lasciano anche i membri dell'entourage del premier Maria Troskova e Viliam Jasa, finiti nell'inchiesta di Jan Kuciak, trovato morto il 25 febbraio, che è stata pubblicata incompleta da Aktuality.sk, per cui lavorava

È bufera nelle istituzioni della Slovacchia dopo l'assassinio del giornalista Jan Kuciak, 27 anni, trovato morto il 25 febbraio assieme alla fidanzata nella loro abitazione, vicino Bratislava. Si sono dimessi il ministro della Cultura Marek Madaric, l'assistente del premier Robert Fico, Maria Troskova, e il segretario del Consiglio di sicurezza, Viliam Jasan. Madaric ha detto di essersi dimesso perché il suo "è il dicastero più vicino ai media. Dopo quello che è successo, non riesco ad immaginare di rimanere in carica come ministro. La mia decisione è collegata all'assassinio del giornalista". I nomi di Troskova e Jasan erano finiti nell'inchiesta a cui stava lavorando il giornalista ucciso, pubblicata oggi da Aktuality.sk, per presunti legami e affari che li legavano a persone che orbitano attorno alla 'ndrangheta in Slovacchia. L'opposizione, però, chiede le dimissioni anche del ministro dell'Interno Robert Kalinak e del presidente della polizia, Tibor Gaspar.

"Lasciamo il posto fino alla conclusione delle indagini"

I due esponenti vicini al premier hanno detto che lasceranno il loro posto fino alla fine delle indagini sull'omicidio di Kuciak. Troskova e Jasan hanno reagito agli attacchi di questi giorni: "Collegare i nostri nomi a un atto deprecabile (l'assassinio di Kuciak) come fanno alcuni media o politici è assurdo", scrivono in una nota congiunta. "Di fronte alla strumentalizzazione dei nostri nomi, nella lotta politica contro il premier Robert Fico, abbiamo deciso di lasciare i nostri posti all'ufficio del governo fino alla conclusione delle indagini".

Pubblicato il reportage incompiuto di Kuciak: la pista della 'ndrangheta

Il reporter del sito Aktuality.sk e la sua compagna sono stati uccisi con dei colpi di pistola la settimana scorsa. Secondo gli inquirenti, con l'omicidio qualcuno ha voluto fermare il lavoro investigativo del giornalista. Kuciak si stava occupando di attività di clan della 'ndrangheta in Slovacchia, e aveva rivelato contatti tra queste figure criminali e persone dell'entourage del premier Fico, tra cui appunto i dimissionari Troskova e Jasan. Oggi, 28 febbraio, Aktuality.sk ha pubblicato il reportage incompleto a cui stava lavorando il giovane giornalista ucciso, che parla di cosche partite anni fa verso l'est Europa da Bova Marina, in provincia di Reggio Calabria, e collegate alla politica e alle istituzioni di Bratislava. Kuciak si era occupato delle attività di quattro famiglie che orbitano intorno alla 'ndrangheta, che in Slovacchia svolgono attività imprenditoriali soprattutto nell'agricoltura, nel fotovoltaico, nel biogas e nell'immobiliare. I clan, secondo Kuciak, "hanno cominciato a svolgere attività imprenditoriali qui e sfruttare i fondi europei, ma soprattutto a costruire rapporti con importanti persone degli ambienti politici, fino all'ufficio del governo della Repubblica slovacca".

I legami tra membri dell'entourage del premier slovacco e i clan

Il giornalista 27enne ha rivelato legami d'affari di Maria Troskova, l'assistente di Fico, e di Vilem Jasan, ex deputato dello Smer, partito del premier e attuale segretario del Consiglio di sicurezza con un imprenditore italiano di una delle quattro famiglie citate. "Vuol dire che due soggetti dell'entourage della persona arrivata in Slovacchia, denunciato in un caso di mafia in Italia, sono ogni giorno in contatto con il premier: le ha scelte Robert Fico in persona", ha scritto Kuciak. Aktualityi spiega poi di aver collaborato con il Centro ceco per il giornalismo investigativo, con l'organizzazione giornalistica italiana Irpi e l'organizzazione internazionale Occrp, che si dedica alla criminalità organizzata e della corruzione.

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