Usa, Corte Suprema respinge richiesta Trump: no al blocco dei dreamer

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Una delle manifestazioni di protesta contro la decisione di Trump (Getty Images)
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Il massimo organo giurisdizionale statunitense ha rifiutato il ricorso con il quale il presidente americano chiedeva il rimpatrio degli immigrati entrati irregolarmente nel Paese quando erano minori. Casa Bianca: "Provvedimento illegittimo"

La Corte Suprema degli Stati Uniti ha respinto la richiesta dell'amministrazione Trump di porre fine al programma di protezione dei "dreamer", gli immigrati irregolari entrati nel Paese quando erano minori. Il piano, varato da Barack Obama, coinvolge circa 800mila persone.

La reazione della Casa Bianca

L'amministrazione Trump aveva chiesto al massimo organo giurisdizionale di rivedere le decisioni di due corti distrettuali federali - negli stati della California e di New York - che si sono espresse contro la fine del programma di protezione dei dreamer, bloccando di fatto i piani di Trump. La Casa Bianca ha reagito alla decisione della Corte Suprema affidandosi alle parole di Raj Saha, uno dei portavoce del presidente. Il provvedimento è stato definito "chiaramente illegittimo e illegale".  

La storia dei dreamer

Lo scorso settembre, Donald Trump aveva annunciato che, in mancanza di una riforma da parte del Congresso, non avrebbe rinnovato le misure alla loro scadenza, il prossimo 5 marzo. Ad annunciare la decisione era stato il ministro americano della Giustizia Jeff Sessions: lo stop al Deferred Action for Childhood Arrivals program (questo il nome ufficiale del programma) era stato definito "incostituzionale". Trump aveva scritto su Twitter che gli Stati Uniti sono "una nazione basata sulle leggi", che "non incentiverà più l'immigrazione illegale" e che "gli interessi dei cittadini americani devono arrivare prima di tutto".

La proteste

Buona parte dell'opinione pubblica aveva protestato. Barack Obama aveva parlato di scelta "sbagliata, autolesionista e crudele". Dopo il no delle due corti distrettuali, la Casa Bianca aveva deciso di non fare ricorso a una corte d'appello per rivolgersi - con una mossa rara - direttamente alla Corte Suprema. Ma anche in questo caso Trump ha ricevuto un rifiuto.

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