La società di Weinstein verso la bancarotta dopo lo scandalo molestie

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Il produttore Harvey Weinstein in una foto d'archivio (Getty Images)
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Il Cda della casa di produzione cinematografica non avrebbe altra scelta, dopo il fallimento della trattativa per la vendita con un gruppo di investitori. L'azienda ha accumulato milioni di debiti dopo che il co-fondatore è stato travolto dalle accuse di decine di donne

Il consiglio di amministrazione della Weinstein Co. non avrebbe altra scelta che la bancarotta. Secondo quanto riporta il Los Angeles Times, la decisione sarebbe maturata dopo che il Cda non è riuscito ad accordarsi per la vendita dello studio, travolto dallo scandalo delle molestie sessuali che ha investito il suo co-fondatore Harvey Weinstein. 

La trattativa saltata

Il Cda della casa di produzione cinematografica era in trattativa con un gruppo di investitori, con a capo l'imprenditrice Maria Contreras-Sweet. Si stava discutendo la vendita per una cifra vicina ai 500 milioni di dollari e come parte del patto gli acquirenti avevano promesso di raccogliere almeno 40 milioni di dollari per un fondo per risarcire le vittime di Weinstein. Tuttavia la possibilità di accordo è saltata dopo la notizia di una nuova causa per violenze nei confronti della società.

I debiti dopo lo scandalo

Harvey Weinstein, co-fondatore della compagnia, è stato licenziato lo scorso ottobre dopo le decine di accuse di molestie sessuali e violenze da parte di donne. Accuse sempre respinte e negate dal produttore. Dal momento dello scandalo la Weinstein Co. è alla ricerca di un investitore perché la società di produzione cinematografica ha accumulato circa 375 milioni di dollari di debiti a causa dell'enorme danno alla propria reputazione.

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