Bill Gates: "I ricchi come me paghino più tasse"
MondoIl fondatore di Microsoft, e secondo uomo più facoltoso al mondo, in un’intervista alla Cnn ha criticato la riforma fiscale voluta da Donald Trump. Secondo la sua opinione, ispirandosi a un principio regressivo e non progressivo, penalizza la classe media
Legislazione fiscale regressiva
Per il secondo uomo più ricco al mondo, i tagli promossi dai repubblicani premieranno maggiormente i cittadini più agiati a discapito della classe media. La riforma, che prevede ad esempio la riduzione dell'aliquota dell'imposta sulle società dal 35% al 21% ed elimina gradualmente la tassa sulla proprietà, secondo Gates, si ispira a una logica fiscale "regressiva e non progressiva". Filosofia che, per il fondatore di Microsoft, "contrasta con la tendenza generale che vorremmo vedere, che prevede una rete di sicurezza più forte e quelli in cima alla lista che pagano di più". In questi mesi il governo Trump ha sostenuto invece che i tagli alle tasse, soprattutto quelli rivolti alle aziende, aiuteranno i lavoratori e le classi più svantaggiate perché le società saranno maggiormente incentivate ad investire.
"Sono il maggior contribuente"
Durante l’intervista Bill Gates ha voluto ricordare che, negli anni, "io ho pagato più di tutti, oltre 10 miliardi di dollari ma il governo dovrebbe richiedere che persone nella mia posizione paghino significativamente più tasse". La progressività fiscale, secondo il fondatore di Microsoft, infatti, è l’unico modo per cercare di porre rimedio alle disuguaglianze che stanno crescendo in tutto il mondo.