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Tweet razzisti, il New York Times licenzia giornalista appena assunta

Mondo
La Norton avrebbe dovuto occuparsi di tecnologia per la testata americana (Getty Images)

Quinn Norton, che da poche ore era entrata a far parte della testata americana, ne è stata subito allontanata per affermazioni social ritenute sconvenienti

Assunta e licenziata da uno dei giornali più prestigiosi del mondo nel giro di poche ore: è questa la vicenda di cui è stata protagonista la giornalista e saggista Quinn Norton. Entrata ufficialmente nella redazione del prestigioso quotidiano martedì 13 febbraio, dopo meno di 24 ore è stata allontanata a causa di alcuni tweet ritenuti razzisti o omofobi.

I tweet incriminati

La Norton, commentando il suo ingresso al "New York Times" per seguire il settore tecnologico, aveva profeticamente commentato, sempre su Twitter: "Mi hanno detto chiaramente che non si sarebbero scoraggiati per qualche stranezza. Quanto strana, beh, questo sta a loro scoprirlo". Ed invece sono state proprio delle sue affermazioni social, giudicate sconvenienti, ad esserle fatali. In particolare, la giornalista avrebbe ammesso di essere amica di alcuni neonazisti anche se sottolineava di non essere "mai stata d'accordo con loro''. In un altro tweet del 2014 ha affermato: ''Oggi ho realizzato che probabilmente farei più soldi se fossi una razzista per il New York Times''.

Il commento del quotidiano

A giustificare la rapida retromarcia decisa dal "New York Times" è stato James Bennet, direttore della pagina degli editoriali: "Nonostante i nostri controlli sull'operato di Quinn Norton e le nostre conversazioni con i suoi precedenti datori di lavoro - ha fatto sapere - questa era un'informazione nuova per noi. Da qui, la nostra decisione di dividere le nostre strade".

La reazione della giornalista

La Norton invece ha voluto esprimere le sue sensazioni dopo l'allontanamento nuovamente su Twitter, dicendosi "dispiaciuta di non poter fare il lavoro che volevo fare con loro. Vorrei che ci fosse stato un modo, ma alla fine hanno bisogno di sentirsi al sicuro su come la Rete reagirà ai loro opinionisti". La Norton ha cercato anche di trovare un lato positivo nella vicenda, sottolineando di avere "una lunga lista di idee che stavo raccogliendo" e di "non vedere l'ora di poterle approfondire e farle uscire nel mondo".

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