Molestie, lo Stato di New York cita in giudizio la Weinstein Company

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Harvey Weinstein (Getty Images)

L'accusa, formulata dal procuratore al termine di quattro mesi di indagini, sarebbe quella di violazioni dei diritti umani, diritti individuali e diritto del lavoro

La casa produttrice cinematografica fondata da Harvey Weinstein e dal fratello Robert è stata citata in giudizio dal procuratore dello Stato di New York. L'accusa, formulata al termine di quattro mesi di indagini, sarebbe quella di violazioni dei diritti umani, diritti individuali e diritto del lavoro. Secondo il pubblico ministero, infatti, la Weinstein Company non avrebbe tutelato i suoi dipendenti dalle molestie sessuali e dalle intimidazioni del produttore cinematografico.  

Nessuna incriminazione formale

La decisione del procuratore generale di New York arriva a quattro mesi di distanza dall'esplosione dello scandalo che ha travolto il noto produttore di Hollywood accusato da un centinaio di donne di molestie, aggressioni e stupri. Secondo il procuratore, "la Weinstein Company ha ripetutamente violato la legge di New York non proteggendo i suoi dipendenti da molestie sessuali invasive, intimidazioni e discriminazioni". Diverse presunte vittime avrebbero già citato in giudizio Weinstein e la compagnia cinematografica, anche se per il momento produttore non sarebbe stato ancora formalmente incriminato.

Risarcire le vittime

L'avvio di questa causa da parte dello Stato di New York potrebbe mettere a rischio, secondo quanto scrive il Los Angeles Times, la trattativa per la cessione dello studio di Weinstein per 500 milioni di dollari. Il procuratore Eric Schneiderman ha infatti sottolineato che ogni accordo di vendita dovrebbe essere subordinato al risarcimento delle vittime. Bisognerebbe fare in modo, ha aggiunto il procuratore, che "né i colpevoli né i fiancheggiatori si arricchiscano in modo ingiusto".

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