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Il Pentagono rilancia il nucleare: nuove armi e focus su Russia e Cina

Mondo

Lo scrive il Washington Post. Un passo in direzione contraria rispetto all'era Obama, in cui l'ex presidente sosteneva il contenimento dell'arsenale Usa e del ruolo stesso delle armi nucleari nella politica di Difesa americana

Il Pentagono delinea e diffonde la 'dottrina Trump' sul nucleare, che prevede un'espansione dell'arsenale. La nuova strategia mette dunque fine all'era Obama con l'impegno dell'ex presidente a contenere il potenziale Usa e il ruolo stesso delle armi nucleari nella politica di Difesa americana. E punta i riflettori su Russia e Cina come possibili antagonisti.

Atomiche a potenza limitata

La nuova strategia nucleare statunitense prevede lo sviluppo di testate nucleari a potenza ridotta, anche di un solo kilotone (17 volte meno potente della bomba sganciata il 6 agosto 1945 su Hiroshima) per effettuare attacchi 'chirurgici' con numero ridotto di vittime, con l'obiettivo di danneggiare il nemico senza per forza innescare una rappresaglia termonucleare da "fine del mondo". Questo il cuore del nuovo piano della Difesa Usa che di fatto rende più probabile l'uso dell'atomica. Si torna di fatto indietro, passando ad un arsenale formato da missili o testate trasportate da bombardieri e sottomarini super potenti alle cosiddette "atomiche tattiche di teatro", come quelle disponibili in piena guerra fredda, da poter essere sparate in un proiettile d'artiglieria di dimensioni normali di artiglieri, da un obice.

Nuove testate per deterrenza verso la Russia

Il presidente Donald Trump sottolinea come il documento di revisione della strategia nucleare (Nuclear Posture Review), scaturito dalla verifica da lui richiesta un anno fa nei primissimi giorni alla Casa Bianca, "affonda le sue radici in una valutazione realistica nell'ambito della sicurezza globale, nella necessità di avere un deterrente verso l'uso delle armi più distruttive del mondo e dell'impegno da parte del nostro paese alla non proliferazione nucleare". Si tratta del primo aggiornamento che Washington apporta dal 2010 alla sua politica sulle armi nucleari.

"Russi lavorano a mega siluro-drone nucleare"

Secondo il "Nuclear Posture Review", inoltre, la Russia sta sviluppando una nuova arma atomica di immensa potenza e impossibile da intercettare: conosciuto come 'Status-6 AUV', nome in codice Kanyon, è un drone-sottomarino delle dimensioni di un mini-sommergibile in grado di trasportare un singolo ordigno della potenza 'monstre' di 100 megatoni, 2 volte la "bomba Zar" (la più potente mai fatta detonare nell'atmosfera dai russi nel 1961), della cui esistenza Washington si parla dal 2016. 

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