Migranti: parte “Themis”, nuova missione Frontex nel Mediterraneo

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Operazioni di soccorso ai migranti nel Mediterraneo in una foto d'archivio (Ansa)

Prende il via l’operazione di assistenza all'Italia nel controllo delle frontiere che sostituirà Triton. Tra le principali novità è previsto il trasporto dei soccorsi in mare nel porto più vicino, nuove aree di pattugliamento e attenzione ai foreign fighters di ritorno

Prende il via oggi, 1 febbraio, la nuova operazione Frontex di assistenza all’Italia nelle attività di controllo nel Mediterraneo. La missione è stata ribattezzata “Themis” e andrà a sostituire Triton, operazione lanciata dall'Agenzia europea nel 2014. Tra le novità principali previste ci sono: il trasporto dei migranti soccorsi in mare nel porto più vicino, nuove aree di pattugliamento definite in base al modificarsi dei flussi migratori e maggiore attenzione ai possibili combattenti di ritorno dalla Siria e dall’Iraq. L'annuncio della missione è arrivato con un tweet da parte dell’Agenzia europea delle guardie costiere e di frontiera.

La nuova missione

“Themis”, la nuova missione di Frontex, segna un deciso cambio di rotta ed è stata sostenuta dall’Italia, che fin da settembre aveva proposto la chiusura di Triton e il varo di una missione più coerente con le nuove rotte migratorie. Il Viminale ha espresso soddisfazione parlando di Themis come di "un esempio particolarmente significativo di effettiva solidarietà e cooperazione" tra Stati membri e agenzie europee. Sottolineando che la missione contribuirà "in maniera concreta" a fronteggiare l'immigrazione clandestina ma, soprattutto, a contrastare le attività criminali e i tentativi dei terroristi di raggiungere l'Europa. 

Migranti nel porto più vicino 

La novità più importante è l'aver ribadito che i migranti dovranno essere portati nel porto più vicino al punto di soccorso. L'auspicio dell'Italia è che la nuova missione possa dare concreta applicazione alla legge del mare stabilita dalla convenzione di Amburgo, che finora è stata disattesa e ha costretto il nostro Paese a farsi carico di migliaia di barconi che avrebbero invece dovuto esser soccorsi da altri. Due, inoltre, saranno le nuove aree di pattugliamento individuate nel Mediterraneo: una ad est, da Turchia, Grecia e Albania; una ad ovest da Tunisia e Algeria. E la linea di pattugliamento sarà posta al limite delle 24 miglia dalle coste italiane, di fatto un arretramento rispetto a quanto accade oggi. Previsto inoltre un meccanismo di valutazione ogni tre mesi. Nel caso in cui i flussi migratori dovessero subire un cambiamento, verrà modificata sia l'area operativa sia le regole d'intervento. 

Attenzione ai combattenti di ritorno

L'Operazione Themis continuerà ad occuparsi come componente cruciale della ricerca e del soccorso (search and rescue), ma allo stesso tempo, avrà un'attenzione rafforzata sulle forze dell'ordine. La sua area operativa coprirà il Mar Mediterraneo centrale in particolare le acque che coprono i flussi provenienti da Algeria, Tunisia, Libia, Egitto, Turchia e Albania. Particolare peso verrà dato alla prevenzione nell’individuare il possibile ritorno di foreign fighters in Europa. La nuova missione prevede infine che il personale di Frontex continuerà ad operare in Italia assieme al personale delle forze di polizia per l'identificazione e il fotosegnalamento dei migranti.

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