Finlandia al voto per scegliere il nuovo presidente

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Sauli Niinistö, 69 anni, è il presidente in carica e corre per il secondo mandato (Getty Images)

I sondaggi danno in netto vantaggio Sauli Niinistö, che corre per il secondo mandato e potrebbe vincere già al primo turno. In caso contrario gli elettori saranno chiamati ad esprimersi di nuovo l’11 febbraio, per il ballottaggio

Domenica 28 gennaio i finlandesi saranno chiamati alle urne per il primo turno delle elezioni presidenziali. Il presidente in Finlandia, che è una repubblica di tipo parlamentare, ha un ruolo per lo più cerimoniale ma sovrintende la politica estera. Ragione per la quale la carica è considerata molto importante, soprattutto nell’ottica dei delicati rapporti da intrattenere con la vicina Russia. Gli elettori, in questa tornata, dovranno scegliere tra otto candidati, tra cui il presidente in carica Sauli Niinistö, che corre per il secondo mandato. Secondo i sondaggi, quest’ultimo gode di un grande vantaggio sugli sfidanti e ci sono buone possibilità che venga eletto al primo turno. Nel caso in cui non dovesse raggiungere un numero di voti sufficienti, i finlandesi si recheranno nuovamente alle urne l’11 febbraio per il ballottaggio tra i due candidati che avranno raccolto il maggior numero di preferenze.

Il primo mandato

Sauli Niinistö, 69 anni, fa parte del Partito di coalizione nazionale (Ncp), uno degli schieramenti che sostengono il governo di Helsinki, ma per il suo secondo mandato ha deciso di correre come indipendente. Durante i sei anni in cui è stato in carica ha goduto di grande popolarità e, secondo un sondaggio di Alma Media e Helsingin Sanomat, riportato da Reuters, catalizza ben oltre il 50% delle preferenze.

Lo sfidante più accreditato

Per i sondaggisti, a poche ore dal voto, l'unico candidato in grado di contendere al secondo turno la carica al presidente uscente è Pekka Haavisto, dei Verdi. Cinquantanove anni, Haavisto è il primo candidato finlandese alla presidenza dichiaratamente omosessuale ed è considerato dagli osservatori un candidato molto progressista. Il 28 gennaio sarà la seconda volta che correrà per la carica: nel 2012, infatti, è stato sconfitto al ballottaggio proprio da Niinistö. Secondo i sondaggi può contare sull’11-14% delle preferenze, mentre gli altri sei candidati si dividono un sostegno del 21-28%.

La questione Nato e il "nonno" di Linux

Uno dei temi più caldi della campagna elettorale è stata la possibilità per la Finlandia di entrare a far parte della Nato. Helsinki, infatti, non ha mai aderito al Patto Atlantico ma, da quando la Russia ha annesso la Crimea, ha sviluppato sinergie più strette con i Paesi che ne fanno parte. Il tema, inoltre, è tornato in auge negli ultimi mesi dopo che la Svezia, unico paese neutrale insieme alla Finlandia nella regione, ha annunciato che sta prendendo in considerazione l’ipotesi di aderire alla Nato. Ovviamente una decisione del genere, nel caso dovesse essere presa, incrinerebbe non poco i rapporti diplomatici tra Helsinki e Mosca che condividono un confine lungo 1.340 chilometri. Tra gli otto candidati che corrono per la presidenza, l’unico apertamente a favore all’ingresso nella Nato è Nils Torvalds, l’eurodeputato del Partito popolare svedese, nonché padre di Linus Torvalds, creatore del sistema operativo Linux.

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