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Hong Kong, nuova condanna per leader della “protesta degli ombrelli”

Mondo
Un'immagine delle proteste a Hong Kong nel settembre 2014 (Getty Images)

Tre mesi di carcere per Joshua Wong, il 21enne considerato a capo delle protesta contro la Cina. Era già stato condannato a sei mesi, in attesa dell'appello. La “rivoluzione” nel 2014 – LO SPECIALE

L'attivista Joshua Wong, considerato il leader della cosiddetta “protesta degli ombrelli” di fine 2014 contro le ingerenze cinesi a Hong Kong, è stato condannato a tre mesi di reclusione.

Seconda condanna per Wong

Wong, 21 anni, era libero su cauzione dopo un'altra condanna a sei mesi. Pena che gli era stata comminata nell'agosto scorso sempre in relazione alle proteste di oltre tre anni fa nel territorio autonomo del Sudest della Cina, e per la quale era in attesa dell'appello. Wong, che aveva dichiarato la sua colpevolezza, stavolta è stato riconosciuto colpevole di aver intralciato l'evacuazione di un grande accampamento durante le proteste di massa.

Il giudice: “Wong protagonista delle rivolte”

Secondo quanto riporta il quotidiano “The Guardian”, nella sentenza il coinvolgimento di Wong viene descritto come “profondo ed esteso”: “Ha avuto un ruolo da protagonista quel giorno – scrive il giudice Andrew Chan – l'unica punizione appropriata è l'incarceramento immediato”. Mercoledì scorso un altro attivista di Hong Kong, Raphael Wong, era stato condannato a quattro mesi e 15 giorni per lo stesso episodio e ora – scrive sempre il giornale britannico – il timore nel Paese è che le pene inflitte ai principali sostenitori della campagna di protesta contro le ingerenze da parte della Cina, che a quanto pare continuano, scoraggino i giovani a esprimere le proprie opinioni. Nonostante ciò, proteste si sono tenute fuori dalla Corte per chiedere la “disobbedienza civile”.

Cos'è la “protesta degli ombrelli”

Hong Kong è stata riconsegnata dal Regno Unito nel 1997 ma formalmente è ancora ritenuta dal governo cinese soltanto alla stregua di Regione autonoma speciale. Le proteste, conosciute anche come “Rivoluzione degli ombrelli” (dal simbolo scelto dagli attivisti), cominciarono verso la fine di settembre del 2014. Studenti e attivisti manifestarono davanti alle sedi di governo, occupando diverse zone della città contro le ingerenze cinesi sulle elezioni locali. Da lì cominciò quasi un mese di “disobbedienza civile” lanciato dal movimento Occupy Central.

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