Dopo il passaggio della perturbazione sulla East Coast le temperature sono crollate: in Canada si sono toccati i 50 gradi sotto lo zero. Disagi per i trasporti: migliaia di voli cancellati negli Usa. Gli scali di Charleston e New York Jfk sono tra i più colpiti
Temperature in picchiata fino a -50 gradi e traffico aereo in tilt. La costa orientale di Stati Uniti e Canada è in emergenza in seguito al passaggio del “ciclone bomba” che si è abbattuto negli ultimi giorni. Dopo la neve ora è il momento del gelo. Con i conseguenti disagi per i trasporti, in particolare quelli aerei: gli scali di Charleston in South Carolina e New York JFK sono quelli più in difficoltà, tra ritardi e cancellazioni. (LE FOTO)
Le temperature a picco
In Canada le temperature hanno toccato meno 50 gradi: gelate artiche e venti freddi potrebbero farle crollare ulteriormente anche negli Stati Uniti orientali, con il rischio di congelamento della pelle esposta entro 10 minuti, hanno avvertito i meteorologi. A New York, il National Weather Service ha registrato temperature di circa 25 gradi sotto la norma. Mount Washington, nel New Hampshire, ha registrato sabato una temperatura record di -36 gradi Fahrenheit. Il “ciclone bomba”, che ha flagellato l’intera costa orientale, ha causato almeno 19 morti negli Stati Uniti, dal Texas al Wisconsin, secondo quanto riferito dai media statunitensi.
Il caos trasporti
Nella sola giornata di sabato, quasi 3500 voli in partenza o arrivo negli Stati Uniti erano in ritardo, così come accaduto già venerdì. L'Autorità che gestisce gli aeroporti della zona di New York, ha annunciato che i voli al JFK sono stati limitati. Un'ondata di voli riprogrammati dopo la tempesta, combinata con gravi danni provocati dal "ciclone bomba" alle attrezzature, ha causato enormi ritardi. Diversi voli transatlantici hanno rinunciato e sono tornati indietro, compreso un volo partito da Mosca che ha deciso di atterrare in Islanda. Disagi anche in Canada con ritardi e cancellazioni all'aeroporto di Toronto.