Il 45enne è stato anche privato dei diritti politici per cinque anni. È accusato di aver diffuso informazioni false su internet e di aver attaccato il regime. "Sono grato al partito per avermi concesso questo alto onore”, ha ironizzato il blogger dopo la sentenza
L’attivista cinese Wu Gan, soprannominato Ultra Vulgar Butcher (Il macellaio volgarissimo), è stato condannato a otto anni di carcere perché accusato di sovversione del potere statale e a cinque anni di privazione dei diritti politici dalla Corte del popolo intermedia n.2 di Tianjin.
“Grato per questo onore”
Il blogger 45enne, che secondo il suo avvocato Ge Yongxi farà appello, dopo la lettura della sentenza ha ironizzato: "Sono grato al partito per avermi concesso questo alto onore”. “Rimarrò fedele alla nostra aspirazione originaria, mi rimboccherò le maniche e mi impegnerò ancor di più", ha aggiunto poi, giocando con alcune frasi famose che il presidente cinese Xi Jinping usa spesso per esortare i funzionari del Partito comunista a migliorare il loro lavoro.
Gli arresti
Secondo i media cinesi, Wu è stato accusato di "diffusione di informazioni false su Internet, di esagerazioni nei casi controversi e attacchi al regime". L’attivista era stato arrestato nel 2015 durante una protesta a Nanchang, e poi di nuovo nell’agosto 2016, quando ha poi dichiarato di essere stato vittima di torture e minacce rivolte a lui e alla sua famiglia.
La storia di Wu
Wu, ex militare e guardia di sicurezza, ha cominciato la sua battaglia contro il regime dieci anni fa. È diventato famoso nel 2009 denunciando il caso di Deng Yujiao, una ragazza cinese che uccise un politico locale nella provincia dell'Hubei perché aveva cercato di abusare sessualmente di lei: una vicenda diventata poi celebre, tanto da ispirare il film Il tocco del peccato del regista cinese Jia Zhangke, premiato al Festival di Cannes 2013 per la migliore sceneggiatura. Il 45enne ha anche lavorato come consulente nello studio legale Fengrui, diventato dal 2015 una delle principali vittime della campagna di repressione lanciata dal regime contro gli avvocati che difendono casi relativi alla lesione dei diritti umani. Uno degli avvocati dello studio, Wang Yu, ha difeso Wu dopo il suo primo fermo, ma poi è stata lei stessa arrestata. Inoltre si sospetta che il padre del blogger, Xu Xiaoshun, sia stato condannato nel 2016 per frode come punizione per le attività di suo figlio.
Il reato di sovversione in Cina
Il crimine di sovversione contro il potere dello Stato è spesso attribuito a dissidenti, ed è stato quello che è costato una condanna di 11 anni di carcere allo scrittore e vincitore del premio Nobel Liu Xiaobo, morto lo scorso luglio. Anche quella sentenza, nel 2009, fu emanata il 25 dicembre, motivo per cui alcuni pensano che la strategia del regime sia quella di approfittare delle feste, momento in cui ci sono meno giornalisti stranieri nel Paese, per definire i processi più controversi.