Elezioni in Corsica, al primo turno trionfano i nazionalisti

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Jean-Guy Talamoni (a sinistra) e Gilles Simeoni (Getty Images)
GettyImages-Corsica_indipendentisti

Alla guida della coalizione "Pè a Corsica", che ha ottenuto oltre il 45% dei voti, Jean-Guy Talamoni e Gilles Simeoni: l'obiettivo è lo statuto speciale. Secondo turno il 10 dicembre

La lista "Pè a Corsica" degli autonomisti dell'isola ha vinto con ampio margine il primo turno delle elezioni territoriali in Corsica, che si sono svolte domenica 3 dicembre. Nulla a che vedere, però, con quanto accaduto di recente in Catalogna: nei programmi della coalizione nazionalista non è infatti contemplata la separazione dalla Francia.

I risultati del voto

In attesa del secondo turno, previsto per domenica 10 dicembre, la coalizione guidata dall'autonomista Gilles Simeoni e dall'indipendentista Jean-Guy Talamoni – rispettivamente sindaco di Bastia e presidente dell'Assemblea corsa – ha raccolto il 45,36% dei voti. "Pè a Corsica" ("Per la Corsica") ha staccato di molto le altre liste: la destra regionalista ha ottenuto poco meno del 15%, i repubblicani il 12,77. Un po' a sorpresa, solo quarta la lista di Jean-Charles Orsucci "Andà per dumane" ("Avanti verso il domani"), vicina a "La République en Marche" di Emmanuel Macron, ultima ammessa al secondo turno (11,26%). Non hanno superato lo sbarramento del 7% le altre liste, tra cui il partito indipendentista dalle posizioni più radicali "U Rinnovu" ("Il rinnovamento"), fermo al 6,69%, e il Front National (3,28%).

Bassa affluenza

Di risultato "oltre le attese" ha parlato Talamoni: "Pè a Corsica" ha infatti accresciuto il suo consenso di circa 20 punti rispetto alle regionali del 2015. "Credo che oggi la Corsica abbia inviato un segnale molto forte a Parigi e detto in modo ampiamente maggioritario: vogliamo la pace, vogliamo la democrazia, vogliamo costruire un'isola emancipata", è stato il commento di Simeoni nella serata di domenica. Dato negativo quello dell'affluenza: a voltare si è recata meno della metà dei 234mila elettori, circa il 45%, sette punti percentuali in meno rispetto a due anni fa.

Il progetto di statuto speciale

Da quando è maggioritaria nell'isola, la coalizione di Talamoni e Simeoni ha di fatto messo fine alle aspirazioni separatiste e alle azioni armate del Fronte nazionale di liberazione corso. Nei loro programmi di "Pè a Corsica" non c'è il separatismo ma un consolidato progetto di conquista di autonomie e di uno statuto speciale corso che – come scrive il quotidiano "Le Monde" – puntano a ottenere entro tre anni per poi diventare operativo entro dieci anni. Intanto domenica prossima, dal ballottaggio, usciranno i 63 rappresentanti del nuovo organismo che nascerà ufficialmente in Corsica il 1 gennaio 2018 dalla fusione dei due consigli dipartimentali e della regione.  

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