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Brexit, si lavora all'intesa. Juncker frena: “Non c'è ancora accordo"

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La premier britannica, Theresa May, e il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker (Getty)

La premier britannica May sarebbe pronta a concedere uno status speciale per l'Irlanda del Nord, "allineandola" a Dublino su mercato unico e unione doganale. La misura piace anche alla Scozia. Ottimista Tusk, ma il presidente della Commissione: "Servono altri negoziati"

"Ancora manca l'accordo, servono altri negoziati". Il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, smorza i toni ottimistici sull'accordo per la Brexit. In giornata, il primo ministro britannico, Theresa May, aveva proposto al tavolo delle trattative, uno status speciale per l'Irlanda del Nord. La leader conservatrice sarebbe pronta a concedere a Belfast un "allineamento" con la regolamentazione del mercato unico e dell'unione doganale che si applica all'Irlanda come Stato membro dell'Ue. Questa la chiave di Londra per sbloccare i negoziati sulla Brexit. Secondo il Guardian online, l'intesa di massima è stata quasi raggiunta. A confermarlo, il negoziatore europeo Michel Barnier. Le parti sono quindi più vicine, ma il compromesso non è definitivamente chiuso, come sottolinea il presidente della Commissione Juncker e come conferma anche la May.

Juncker: "Siamo all'ultimo miglio"

Per Juncker "purtroppo non è possibile annunciare un accordo", però "sono ancora fiducioso che si possano fare progressi sufficienti prima del 15 dicembre”, ha detto dopo l'incontro con la May. "Questo non è un fallimento" dei negoziati "ma l'inizio dell'ultimo miglio", ha aggiunto. Secondo Juncker, la May "è una dura negoziatrice, non facile". In ogni caso, "abbiamo assottigliato le nostre divergenze", anche se "nonostante i nostri migliori sforzi non è stato possibile raggiungere un accordo completo oggi”.

May: ci sono ancora problemi

"Ci sono ancora alcuni problemi che richiedono ulteriori negoziati. Ci rivedremo prima della fine della settimana", ha ribadito la premier britannica Theresa May dopo l'incontro con Jean-Claude Juncker. In giornata sembrava che si fosse sbloccata la questione nordirlandese, possibile chiave di svolta per gli accordi. Ma sul tema dell'Irlanda del Nord, la leader britannica rischia la ribellione dei deputati del Partito Unionista Democratico (Dup), da cui dipende la maggioranza del suo esecutivo alla Camera dei Comuni. "Il governo britannico non ha intenzione di accettare per l'Irlanda del Nord un allineamento post-Brexit alla normativa Ue che si traduca di fatto in una permanenza nel mercato unico e nell'unione doganale: soluzione che garantirebbe i confini aperti alle merci con Dublino, ma rischierebbe di creare una barriera con il resto del Regno", dice alla Bbc una fonte del Dup. Per l'europarlamentare Nigel Farage, leader dell'Ukip, partito da sempre pro-Brexit, la proposta di compromesso della May "è un amaro tradimento di 17,4 milioni di persone. È una concessione troppo ampia, perché porterà a problemi senza fine in Scozia e danneggerà l'integrità del Regno Unito".

L’ottimismo di Tusk e Tajani

Donald Tusk, presidente del Consiglio europeo, dal suo account Twitter, si è detto "incoraggiato dopo la mia telefonata con il premier irlandese Leo Varadkar sull'avanzamento della questione Brexit in Irlanda. Ci avviciniamo a raggiungere un progresso sufficiente al Summit di dicembre". Oltre che con Tusk, Varadkar ha parlato al telefono con il presidente della Commissione europea Juncker. "Fiducioso sulla possibilità di arrivare a un accordo" tra Ue e Gb sulla Brexit anche il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani che ha parlato con la premier inglese Teresa May. "Il colloquio è stato positivo, i negoziati devono continuare", ha aggiunto Tajani.

Il fronte scozzese

La proposta avanzata dalla May sull’Irlanda del Nord, che di fatto farebbe restare Belfast all’interno del mercato unico europeo e nell'unione doganale, è pronta a chiederla anche la Scozia, da sempre critica verso la Brexit. A scriverlo è Nicola Sturgeon, leader indipendentista dell'Snp e first minister del governo locale di Edimburgo, che  su Twitter dice: "Se una parte del Regno Unito può mantenere un allineamento normativo con l'Ue e restare nel mercato unico (cosa che sarebbe la giusta soluzione per l'Irlanda del Nord) non vi sono sicuramente buone ragioni pratiche perché altri non possano" fare lo stesso, ha ammonito.

Khan, sindaco di Londra, appoggia la proposta May

A guardare con ottimismo la proposta della May su uno status speciale per l’Irlanda del Nord, anche il sindaco di Londra, il laburista Sadiq Khan, che, sempre su Twitter ha parlato di possibili "conseguenze" anche per la capitale e altri territori. Perché, ha scritto, "i londinesi hanno votato in modo schiacciante per rimanere nell'Ue e un accordo simile qui potrebbe proteggere decine di migliaia di posti di lavoro".

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