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Brexit, May: "Regno Unito lascerà l’Ue alle 23 del 29 marzo 2019"

Mondo

Quando in Italia sarà mezzanotte del 30 marzo 2019, la Gran Bretagna sarà ufficialmente fuori dall’Unione europea. Lo ha annunciato la premier britannica in un intervento sul Telegraph, nel quale ha anche detto che non tollererà alcun tentativo di bloccare il processo

Il Regno Unito lascerà l’Unione Europea “alle 11pm GMT del 29 marzo 2019” (mezzanotte in Italia). Lo ha annunciato la premier britannica Theresa May in un intervento sul Telegraph, nel quale ha anche avvertito che non tollererà alcun tentativo di bloccare l’uscita dall’Ue.

Data e ora sulla copertina della legge

May ha detto che l’ora e la data “sono nero su bianco” sulla copertina della legge che regola la Brexit proprio per mostrare la convinzione del governo nel portare avanti il processo chiesto dai britannici con il referendum del 23 giugno 2016. “Nessuno dubiti della nostra determinazione o metta in discussione la nostra risolutezza, la Brexit si farà”, ha scritto la premier.

“Non tollereremo tentativi di stop”

Il progetto di legge ha già superato la seconda lettura e ora approderà in commissione dove ci saranno probabilmente diversi tentativi di modificarla tramite emendamenti. Theresa May ha detto che il governo ascolterà tutti i parlamentari che abbiano idee per migliorare il provvedimento, ma li ha anche messi in guardia dal cercare di bloccarla: “Non tollereremo alcun tentativo di usare il processo di modifica di questa legge per cercare di bloccare la volontà democratica dei cittadini britannici rallentando l’uscita dall’Unione europea”.

Barnier: “Organizziamo questo divorzio nel modo migliore”

Dall’altra parte, a mandare un messaggio a Theresa May è Michel Barnier, capo negoziatore europeo per la Brexit, che è intervenuto a un convegno organizzato dal quotidiano Il Messaggero: “Prima di intraprendere qualsiasi decisione dobbiamo trovare il modo di organizzare questo divorzio nel migliore dei modi. Le priorità sono tre: tutelare i diritti dei cittadini europei nel Regno Unito e viceversa, sottoporre ai contribuenti dei conti giusti perché non accetteremo di pagare in 27 ciò che ci si è impegnati a pagare in 28 e mantenere la stabilità e il dialogo in Irlanda”. E ha aggiunto che l’obiettivo è quello di arrivare a un “recesso ordinato”, e anche se “ci è dispiaciuto che i cittadini britannici abbiamo deciso di lasciare la UE, dobbiamo rispettare questa scelta”.

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