Strage in Texas, Air Force non segnalò condanna del killer

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Sul luogo della sparatoria sono state posizionate croci bianche in ricordo delle vittime (Ansa)

L'Fbi non venne informata della condanna per violenze domestiche emessa da una corte marziale contro Devin Kelley. L'ex militare ha aperto il fuoco nella chiesa di Sutherland Springs uccidendo 26 persone. La segnalazione avrebbe potuto impedirgli di acquistare armi

Continuano a emergere particolari sulla sparatoria del 5 novembre nella chiesa battista di Sutherland Springs, in Texas, dove hanno perso la vita 26 persone. Nello specifico, l’Air Force non informò l'Fbi della condanna per violenze domestiche emessa da una corte marziale nei confronti di Devin Kelley, il killer che è entrato in azione sparando sulla folla riunita per la messa della domenica mattina e che aveva afatto parte dell'areonautica militare. Il nome di Kelley avrebbe dovuto essere inserito in una banca dati federale, ma questo non è successo e l'uomo ha potuto quindi superare i controlli preventivi e acquistare armi da fuoco, tra cui quella della strage. 

Indagini all'interno dell'Air Force

La stessa Air Force ha ammesso la mancanza, a distanza di 24 ore dalla sparatoria. Una corretta segnalazione della condanna di Kelley, secondo la legge federale, avrebbe impedito all'uomo di acquistare e possedere armi da fuoco. Ora insieme al Pentagono, l'Air Force ha avviato un'indagine per verificare eventuali altri casi in cui condanne per violenza non siano state correttamente segnalate. Ed è stata avviata un’indagine anche su come il caso Kelley è stato gestito all’interno dell'Air Force.

Killer colpito da tre proiettili

Intanto l’autopsia ha rivelato che l’aggressore è stato colpito da tre proiettili: uno al torso e uno a una gamba, sparati da uno dei sopravvissuti alla strage, e uno alla testa, sparato dal killer stesso. Le autorità, intanto, continuano a indagare sulla strage. Sono stati ritrovati centinaia di bossoli nella chiesa oltre che 15 caricatori da 30 proiettili l’uno. Dei circa 20 feriti nella sparatoria, dieci rimangono in gravi condizioni.

L'autore della strage: un ex militare 

Il giorno dopo l’attacco erano emersi dettagli sul killer: fonti militari hanno rivelato che l'autore della strage è Devin Patrick Kelley, un 26enne che ha fatto parte dell'Aeronautica militare americana. Secondo quanto riferito all'Associated Press dalla Us Air Force, il militare avrebbe affrontato la corte marziale nel 2012 per essere poi congedato due anni dopo per cattiva condotta. Era accusato di aver maltrattato la moglie e il figlio. Dal 2010 fino al suo addio all'arma, aveva prestato servizio presso la base di Holloman, in New Mexico.

La sparatoria in chiesa e i motivi

Kelley era entrato in azione armato di un fucile di assalto, intorno alle 11.30 di domenica mattina. Secondo quanto riportato dai testimoni, avrebbe esploso circa 20 colpi, che hanno ucciso 26 persone. Prima di lasciare la chiesa, uno dei fedeli ha iniziato a sparare verso di lui con la sua pistola. L'uomo dunque è fuggito a bordo della sua auto, dove è stato poi trovato morto. Il movente della sparatoria nella chiesa di Sutherland Springs non sarebbe "di natura religiosa o razziale", come hanno confermato le autorità, ma sarebbe legato a motivi famigliari. Secondo i responsabili dell'inchiesta in corso, Kelley aveva manifestato atteggiamenti ostili nei confronti della suocera, che aveva ricevuto da lui alcuni sms minacciosi. La donna, inoltre, alcune volte partecipava alle funzioni che si tenevano nella chiesa protagonista dell’attacco, come ha confermato anche lo sceriffo della zona.

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