Madagascar, dilaga la peste: oltre 100 morti

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Le autorità stanno procedendo alla disinfestazione dei luoghi più a rischio delle città del Madagascar, come il mercato di Anosibe ad Antananarivo (Getty Images)
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La maggior parte dei 1.300 malati dell'isola ha contratto la peste polmonare, più difficile da curare rispetto a quella bubbonica

Continua a mietere vittime l'epidemia di peste che sta colpendo il Madagascar. Come ha riferito Olivier Le Guillou, un dirigente locale dell'organizzazione umanitaria Action Against Hunger, il numero dei morti sull'isola è salito a 102.

Cento morti in meno di tre mesi

Le Guillou ha alzato di oltre una decina di casi il bilancio aggiornato al 17 ottobre, che era stato redatto dall'Onu. La prima vittima, un uomo di 31 anni che aveva raggiunto la capitale Antananarivo da una zona rurale, era morta il 27 agosto scorso. Da allora circa 1.300 persone hanno contratto la malattia in tutto il Paese: il numero più elevato di casi è stato registrato proprio nella capitale e Le Guillou ha avvertito che il picco dell'epidemia non è ancora stato raggiunto. La peste nella grande isola dell'Africa australe è endemica ma l'epidemia di quest'anno preoccupa di più perché, per la prima volta, ha colpito due grandi cittè sull'Oceano indiano, Antananarivo e Toamasina. L'anno scorso c'erano stati 63 morti per peste ma nell'arco dei 12 mesi e come conseguenza di sole 275 infezioni. Tra le prime vittime della malattia c'è stato anche un allenatore di basket delle Seychelles che stava partecipando a un torneo nella capitale.

Casi frequenti di peste polmonare

La maggior parte dei quasi 1.300 malati ha contratto la peste polmonare, più pericolosa e infettiva rispetto a quella bubbonica: è quasi sempre mortale se non curata e si trasmette per via aerea con colpi di tosse e starnuti. La peste polmonare ha un periodo di incubazione, il tempo che passa tra il momento del contagio e quello in cui si hanno i primi sintomi, che varia da 1 a 7 giorni a seconda della reazione dell'organismo che ospita il batterio Yersinia pesti. Trascorso il periodo di incubazione, le vittime lamentano di solito abbassamento della temperatura corporea, difficoltà a respirare, tosse e astenia generalizzata. In assenza di cure adeguate, possono sopraggiungere gravi problemi neurologici e un edema polmonare acuto, ossia un accumulo di liquidi nei polmoni che causa la morte.

 

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