La Corte d'appello della contea di Los Angeles ha accolto il ricorso della Johnson & Johnson: serie di “errori” e “negligenze” dei giurati nel primo grado. Due mesi fa la sentenza a favore di una donna che sosteneva di aver contratto la malattia per colpa di un prodotto
Un giudice ha rigettato la richiesta di risarcimento di 417 milioni di dollari avanzata da una donna alla Johnson & Johnson. La donna sosteneva di aver contratto un cancro alle ovaie per colpa di un talco per neonati usato per l'igiene intima. Il giudice della Corte d'appello della contea di Los Angeles, Maren Nelson, ha accolto il ricorso della società e la richiesta di un nuovo processo, motivando la decisione con una serie di “errori” e “negligenze” dei giurati nel processo di primo grado.
Il primo grado due mesi fa
Il primo processo si era concluso due mesi fa con una sentenza a favore della donna. Secondo il giudice di secondo grado, invece, non c'è alcuna convincente evidenza del fatto che la Johnson & Johnson avesse agito con malizia e il risarcimento richiesto è eccessivo. La decisione, ha già annunciato l'avvocato Mark Robinson Jr., sarà nuovamente appellata anche se la querelante Eva Echeverria nel frattempo è deceduta. “Continueremo a batterci in nome di tutte le donne che hanno subito danni da questo pericoloso prodotto”, ha detto il legale in un comunicato.
Le accuse
Echeverria aveva accusato la Johnson & Johnson di non aver sufficientemente messo in guardia i consumatori del fatto che il talco potesse favorire il cancro. La donna lo aveva utilizzato ogni giorno dall'inizio degli anni '50 fino al 2016. Nel 2007 le era stato diagnosticato il cancro alle ovaie. Nella tesi dell'accusa, Echeverria aveva sviluppato il tumore come un “probabile risultato della natura difettosa e irragionevolmente pericolosa della polvere di talco”. E il suo avvocato ha sostenuto che la società era al corrente da 30 anni dei rischi del prodotto.
Società soddisfatta della nuova sentenza
La Johnson & Johnson ha espresso soddisfazione per la nuova sentenza. “Il cancro alle ovaie è una patologia devastante – si legge in una nota – ma non è causata dal talco cosmetico usato per decenni quale componente del Johnson's baby powder. La scienza è stata chiara su questo e continueremo a difendere la sicurezza del prodotto preparandoci a nuovi test negli Stati Uniti”. La società è stata bersaglio di centinaia di simili cause per un totale di richieste di risarcimento pari a diversi milioni di dollari. Martedì scorso una corte d'appello del Missouri ha rigettato una richiesta di 72 milioni di dollari da parte della famiglia di una donna dell'Alabama deceduta, sostenendo che lo Stato non aveva giurisdizione sul caso.