La Cia "licenzia" la cagnolina Lulu: non voleva più annusare esplosivi

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Una foto di Lulu, il labrador nero allontanato dall'agenzia d'intelligence americana. (Foto: account Twitter della Cia)

Ha un anno e mezzo. Aveva iniziato l'addestramento per scovare bombe in veicoli e bagagli, ma a un certo punto aveva smesso di "mostrare interesse" per la missione. L'agenzia di intelligence l'ha mandata via, ma il suo addestratore l'ha adottata

Anche i cani possono essere licenziati. Lo dimostra la storia di Lulu, la cagnolina esclusa dalla Cia perché "non interessata a rilevare odori di esplosivi". A raccontare la vicenda dell’aspirante 007 a quattro zampe, è stata la stessa agenzia d’intelligence americana, in un blog sul suo sito ufficiale e attraverso una serie di foto del Labrador nero pubblicate su twitter. Le immagini, in pochi giorni, sono state condivise da migliaia di persone.

Un addestramento difficile

Lulu, che ha un anno e mezzo, era entrata da poco a far parte del programma dedicato all’addestramento di cani della Cia. Per far sì che un cane possa essere in grado di riconoscere 19mila odori di esplosivi, gli animali scelti dall’agenzia affrontano un periodo di sei settimane di training in cui imparano a riconoscere le minacce. I cani sono impegnati sette giorni su sette e poi, finito questo periodo, affrontano un percorso individuale di dieci settimane con i rispettivi addestratori. Alla fine dell’addestramento, i nuovi "agenti" sono in grado di individuare esplosivi su veicoli, oppure nei bagagli. Ma, durante la preparazione, qualcosa, per Lulu, è andato storto: "Dopo qualche settimana, ha incominciato a dare segni di non essere interessata alla scoperta degli odori degli esplosivi", ha spiegato la Cia, "di solito questo dura un giorno, forse due". Ma per Lulu, che era la più piccola di un gruppo di sei cani impegnati nell’addestramento, non si trattava solo di un periodo.

L'ipotesi di "una giornata no"

Gli addestratori, però, in una prima fase hanno cercato di aiutare l’animale perché convinti che potesse trattarsi di un "momento no" per il Labrador, come può capitare in questi casi. La Cia, proprio per questo, incoraggia chi lavora con i cani a essere anche "psicologo" e a cercare di capire cosa non funziona. A questo tipo di assistenza, sono stati poi aggiunti pause extra e trattamenti di vario genere, oltre che riposo, come riferisce il New York Times.

Un lieto fine: adottata dal suo addestratore

Ma la situazione non si è sbloccata e così l’agenzia ha comunicato che Lulu non sarebbe mai diventata parte della squadra. Non c’è però da preoccuparsi per il destino della cagnolina: il suo addestratore ha deciso di adottarla e ora il Labrador trascorre giornate tranquille. "Quando un cane viene allontanato dal nostro programma K9, gli addestratori e le loro famiglie hanno l’opportunità di adottarlo", ha spiegato la stessa Cia. Così, ora che ha trovato una nuova casa, Lulu può passare il tempo a giocare e a dare la caccia a conigli e scoiattoli in giardino. E non dovrà più cercare esplosivi.

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