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Malta, uccisa da autobomba giornalista impegnata contro la corruzione

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Il luogo dove è avvenuta l'esplosione, in basso Daphne Caruana

Daphne Caruana Galizia aveva sporto denuncia due settimane fa alla polizia per alcune minacce di morte ricevute. Nel suo lavoro aveva accusato l'attuale governo

Una giornalista e blogger anti-corruzione di Malta, Daphne Caruana Galizia, è rimasta uccisa nel pomeriggio di lunedì dall'esplosione dell'auto su cui si trovava a bordo. Il premier Joseph Muscat ha affermato che si è trattato di un'autobomba e ha condannato l'episodio parlando di attacco "barbaro". La cronista, che con le sue inchieste aveva accusato il governo di centrosinistra dell'isola di corruzione, 15 giorni fa aveva depositato una denuncia dopo aver ricevuto minacce di morte. 

Un'esplosione molto potente

Secondo il quotidiano Times of Malta la polizia è stata avvertita dell'esplosione intorno alle tre del pomeriggio. Diverse fonti dicono che sia stata talmente potente da far volare molti detriti dell'auto, una Peugeot 108, al di là della strada e fino ai campi circostanti. Il cadavere carbonizzato ritrovato nell'auto non è stato ancora ufficialmente identificato ma le autorità non hanno dubbi che si tratti della giornalista. L'esplosione sarebbe avvenuta vicino all'abitazione della blogger.

Una denuncia per minacce

La rete televisiva nazionale maltese Tvm ha riportato che Caruana Galizia aveva sporto denuncia alla polizia 15 giorni fa perché aveva ricevuto minacce di morte. Il premier Muscat ha condannato duramente l'attacco. "Tutti sanno quanto Galizia fosse critica nei miei confronti, ma nessun può giustificare questo atto barbaro", ha detto, aggiungendo su Twitter che "non avrà pace finché giustizia non sarà fatta". 

Le inchieste anti-corruzione

Caruana Galizia aveva indagato sul coinvolgimento di personalità maltesi nei cosiddetti Panama Papers nel 2016. In particolare, secondo le sue inchieste, la moglie di Muscat sarebbe implicata nel caso, avendo delle proprietà nei paradisi offshore. Il premier laburista ha sempre respinto le accuse, anche a carico dei suoi familiari ma la vicenda aveva portato a elezioni anticipate sull'isola (vinte dallo stesso Muscat, lo scorso giugno). La blogger era inoltre nota per aveva fatto in precedenza luce su altri scandali nell'isola.

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