Come insegnare italiano all'estero

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Nell'anno scolastico 2014/15 circa 2,3 milioni di studenti hanno studiato l'italiano fuori dal nostro Paese (Getty Images)
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La nostra lingua negli ultimi anni ha guadagnato sempre più studenti in giro per il mondo. Una crescita che rappresenta anche un’ottima opportunità per coloro che vogliono fare un’esperienza di insegnamento all’estero 

L’italiano è la quarta lingua più studiata nel mondo dopo l'inglese, lo spagnolo e il cinese, con un bacino di studenti stranieri, nell'anno scolastico 2014/15, di circa 2,3 milioni. È quanto emerge dal report stilato lo scorso ottobre dagli Stati generali della lingua italiana nel mondo, che registra nel biennio 2015-2016 un aumento di oltre 400mila studenti rispetto al biennio precedente. Una passione per la nostra lingua che, secondo il report, è figlia del ruolo rilevante che l’italiano gioca nel mondo dell’arte, della moda e del cibo. E che può rappresentare un’opportunità per chi volesse cominciare a insegnare la nostra lingua all’estero.

 

I fondi ministeriali

La strada principale da percorrere per diventare insegnante di italiano oltreconfine è approfittare dei bandi messi a disposizione dal Miur (il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) e dal ministero degli Affari Esteri. Questi due dicasteri, infatti, prevedono finanziamenti sia per laureati che per studenti universitari che stanno per terminare il loro percorso accademico.

 

Le scuole italiane all’estero

Una delle destinazioni più ambite per diventare insegnanti della nostra lingua sono le scuole italiane all'Estero, che la Farnesina definisce "una risorsa per la promozione della lingua e cultura italiana, nonché per il mantenimento dell’identità culturale dei figli dei connazionali e dei cittadini di origine italiana". Al momento il nostro Paese può contare su: 8 istituti statali omnicomprensivi con sede ad Addis Abeba, Asmara, Atene, Barcellona, Istanbul, Madrid, Parigi e Zurigo; 42 scuole italiane paritarie, la maggior parte delle quali è costituita da istituti omnicomprensivi, presenti in molte aree geografiche nel mondo; 7 sezioni italiane presso scuole europee: 3 a Bruxelles ed una a Lussemburgo, Francoforte e Monaco di Baviera e Varese; 79 sezioni italiane presso scuole straniere, bilingui o internazionali, di cui 63 in Unione Europea, 13 in Paesi non Ue, una nelle Americhe e 2 in Asia e Oceania; infine 2 scuole non paritarie con sedi a Smirne e Basilea. A questa rete, ricorda il ministero degli Esteri, si affiancano i corsi di lingua e cultura italiana per gli italiani all’estero e gli stranieri e i lettorati d’italiano presso le università straniere.

 

Diverse modalità di insegnamento

Per approfittare di questa opportunità ci si può candidare per ricoprire i seguenti ruoli: assistente di lingua italiana, lettore universitario, insegnante negli Istituti italiani di cultura, docente supplente e docente presso scuole ed enti privati o scuole di lingue. Ognuno di questi però risponde a requisiti differenti che possono variare di anno in anno come, ad esempio, i titoli richiesti o le destinazioni a disposizione. Orientativamente, ogni anno, il ministero degli Affari Esteri pubblica tra aprile e agosto l’avviso e l’elenco dei Paesi partner dove sono aperte posizioni per personale docente italiano all’estero.

 

Compiti e requisiti

L’assistente di lingua italiana all’estero svolge la propria attività presso scuole di vario ordine e grado, ad esclusione delle università, sotto la guida di un docente straniero di lingua. Il suo compito è di contribuire alla promozione e alla conoscenza della nostra lingua facendo conversazione guidata con gli studenti per circa 12 ore settimanali. Il bando valevole per l’anno scolastico 2017/18 dava la possibilità di fare questa esperienza in Belgio, Germania, Francia, Irlanda, Spagna e Regno Unito. E tra i requisiti richiesti c’era: la cittadinanza italiana, età inferiore ai 30 anni, essere in possesso di una laurea triennale, di aver già conseguito una laurea o essere iscritto per l’anno accademico in corso ad un corso di laurea magistrale o specialistica. Il lettore universitario, invece, lavora in stretta collaborazione con il docente titolare della cattedra di italiano presso un’università straniera e per poter esercitare questo ruolo è necessario essere docenti di ruolo di scuola media o superiore in Italia ed avere una laurea in Lettere o Lingue Straniere. Per quanto riguarda gli insegnanti negli Istituti italiani di cultura si devono attendere i bandi uffficiali o provare a contattare direttamente le strutture sul sito del ministero degli Esteri. Per diventare docente supplente, invece, bisogna rientrare in una graduatoria specifica, definita in seguito all’emanazione di una apposita circolare da parte del ministero degli Affari Esteri, che viene stilata per titoli, culturali e didattici, e rimane valida per tre anni scolastici. Infine, per i docenti presso scuole o enti privati e istituti di lingue, è sufficiente inviare il proprio curriculum e una domanda di assunzione direttamente alle strutture. 

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