Hacker russi hanno preso di mira gli smartphone dei soldati Nato

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Un soldato dell'esercito polacco in forza al contingente Nato (Getty Images)
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Secondo il Wall Street Journal i pirati informatici del Cremlino avrebbero messo sotto controllo i dispositivi di 4mila militari alleati. Tra i telefoni controllati ci sarebbe anche quello di un alto ufficiale statunitense

La Russia sfida la Nato hackerando gli smartphone dei soldati delle forze alleate. L'accusa a Mosca, riportata dal Wall Street Journal, arriva direttamente da fonti militari occidentali, secondo cui l'obiettivo del Cremlino è quello di ottenere informazioni riservate sulle operazioni e sul numero delle truppe schierate, oltre che di intimidire i soldati operativi nelle zone dell'Est Europa.

Attacco a 4mila soldati

Secondo le fonti dell'Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord, la campagna di intimidazione lanciata da Mosca "ha puntato i 4000 soldati Nato dispiegati quest'anno in Polonia e nei Paesi Baltici per proteggere il confine con la Russia". E se dal Cremlino alcuni funzionari respingono ogni accusa al mittente, i militari occidentali continuano a non aver dubbi sul fatto che ci sia proprio Mosca dietro la presunta azione intimidatrice degli hacker. La convinzione degli alleati è sostenuta dal fatto che le attrezzature utilizzate per spiare, come i sofisticati droni, non siano alla portata dei civili.

Spiato un alto ufficiale

Il prestigioso quotidiano riporta anche la notizia secondo cui tra gli smartphone hackerati ci sarebbe anche quello del tenente colonnello statunitense Christopher L'Heureux, che ha assunto il comando di una base nato in Polonia lo scorso luglio e che ha scoperto di essere stato monitorato anche negli spostamenti tramite il telefonino. "Ho provato a cercare chi lo stesse usando come se fosse stato perso - ha spiegato L'Heureux - e la mappa Apple mostrava la localizzazione Mosca". Analoghi episodi sospetti sarebbero stati registrati in Estonia, sempre vicino al confine russo.

Tecnica per rallentare la Nato

Secondo quanto sostenuto dagli esperti di cyberspionaggio militare, citati dal Wsj, spiare gli smartphone dei militari può essere una tecnica per trarre vantaggi tattici in zone militari, come quella di rallentare una eventuale risposta Nato ad un'azione militare russa. Il telefonino personale di un comandante, poi, potrebbe venire utilizzato per inviare false istruzioni o per ottenere informazioni essenziali. "La Russia ha sempre puntato a uomini Nato in servizio per raccogliere informazioni, ma una simile campagna di disturbo ed intimidazione non ha precedenti nell'era recente”, ha osservato Keir Giles, accademico associato della Chatham House mentre per la presidente lituana, Dalia Grybauskaitė, "siamo già in una cyberguerra internazionale".

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