Falsa cura per il cancro: Belle Gibson multata per 410mila dollari

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Falsa cura naturale per il cancro: Belle Gibson multata per 410mila dollari (screenshot dal documentario di 60 Minutes Australia)
Screenshot_Belle_Gibson_YouTube

La blogger aveva venduto migliaia di copie di un ricettario e di un'app che promettevano di guarire dai tumori grazie a una dieta vegetariana. Tutto falso. Come la promessa di devolvere il ricavato in beneficenza, causa dell'ultima condanna in Australia

Belle Gibson aveva ingannato il mondo, confessando la guarigione da un tumore al cervello con un metodo del tutto naturale: una dieta vegetariana. Nel 2015 la sua bugia era stata smascherata e oggi la Corte federale di Melbourne ha condannato la blogger 25enne al pagamento di una multa da 410mila dollari australiani (circa 272mila euro). Come riporta il "Guardian", la Consumer affairs Victoria, che aveva citato Gibson in giudizio, aveva chiesto che la somma fosse fissata a 1,1 milioni di dollari (731mila euro).

 

La storia del falso caso

Nel 2013, millantando la miracolosa guarigione da un fittizio tumore al cervello, Belle Gibson aveva scritto un libro "The whole pantry", creato un sito e un'app con cui prometteva di guarire altri che, come lei, erano affetti dalla neoplasia. Tutto grazie a una salutare dieta vegetariana, che il libro e l'app spiegavano come seguire, con tanto di ricette e consigli per avere un corretto stile di vita. A quel tempo Gibson promise ai suoi seguaci che tutti i proventi derivanti dalla vendita di applicazione e volume sarebbero andati in beneficenza. Oltre ad essere falsa la cura, lo era anche la promessa.

 

L'azione legale contro Gibson e la decisione

In un'intervista del 2015 Belle Gibson ammise che tutto il suo movimento, raccontato anche via social attraverso i profili (ormai chiusi) di "Healing Belle", era fasullo. Nel 2016 la Consumer affairs Victoria ha così trascinato la blogger in tribunale. Il giudice Debra Mortimer ha previsto per la blogger una multa per dichiarazioni false riguardo ai fondi di carità e per disonestà nei confronti di migliaia di consumatori, per la cifra di 410mila dollari. L'accusa ne aveva chiesti oltre un milione, richiesta che aveva alimentato un feroce dibatitto. Secondo il giudice era inutile fissare una cifra così alta se l'accusata non è in grado di pagare. Nel notificare la sua decisione, il giudice Mortimer  ha spedto alla Gibson - assente in aula - un'email. Come riporta il "Guardian", lei ha semplicemente risposto: "Grazie per il suo aggiornamento. Confermo la ricezione della mail. Apprezzo molto, Belle". Nella sua sentenza il giudice ha anche chiesto che i soldi che Gibson pagherà siano a loro volta destinati in beneficenza.

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