Messico, sparatoria in centro di riabilitazione: decine di morti

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Un agente della polizia locale messicana pattuglia le strade di Ciudad Juarez, nello stato di Chihuahua (Getty Images)
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Un gruppo armato ha fatto irruzione in una struttura di cura per tossicodipendenti e ha iniziato a sparare sulle persone. Le prime ipotesi parlano di episodio legato alla guerra dei cartelli della droga

È di almeno 16 morti e otto feriti il bilancio di una sparatoria avvenuta in un centro di riabilitazione di Chihuahua, capitale dell'omonimo stato settentrionale del Messico. È quanto reso noto dalle forze di polizia che indagano sull'accaduto.

La sparatoria nel centro

Secondo le prime testimonianze l'attacco sarebbe avvenuto nella tarda serata di martedì 26 settembre quando un gruppo di uomini incappucciati è entrato nella struttura sanitaria "Uniendo Familias", riservata a giovani tossicodipendenti, e ha iniziato a far fuoco sui presenti. All'interno del centro, che si trova nella periferia Rosario di Chihuahua, c'erano circa 25 persone, la maggior parte delle quali sono state raggiunte dai proiettili degli attentatori. Sul posto sono immediatamente arrivate le forze di polizia e il personale medico per prestare soccorso ai feriti. L'accaduto ha subito fatto scattare le indagini delle forze di sicurezza che hanno bloccato le strade della città in cerca dei responsabili: secondo una prima ipotesi investigativa, potrebbero essere affiliati ai cartelli della droga operanti nella regione.

Il narcotraffico a Chihuahua

La capitale dello stato di Chihuahua è considerata uno dei centri nevralgici della guerra per il controllo del narcotraffico tra il cartello di Juárez e quello di Sinaloa. Tutto il territorio al confine con gli Stati Uniti, è noto per essere uno dei principali luoghi di produzione di eroina e marijuana del Paese. Le violenze nello Stato sono iniziate dall'estradizione negli Usa, avvenuta lo scorso gennaio, del capo indiscusso del cartello di Sinaloa, Joaquín "El Chapo" Guzmán. La mancanza del vertice dell'organizzazione ha fatto esplodere la violenza in diverse parti dello Stato nordorientale del Messico. Da quando il governo messicano ha iniziato la sua guerra ai cartelli della droga, nel 2006, si stima che circa 200mila persone siano state uccise o fatte sparite in modo violento.

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