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Filippine, niente più obbligo di indossare tacchi alti al lavoro

Mondo
Un'immagine d'archivio di una donna con le scarpe col tacco nelle Filippine (Getty)

La decisione, presa dal dipartimento del Lavoro di Manila, riguarda hostess, receptionist, cassiere e promoter. Esultano gli attivisti dell’Associated Labor Unions: “Era una forma di tortura sessista”

Il dipartimento del Lavoro e dell’Impiego delle Filippine ha cancellato l’obbligo per le donne di indossare scarpe con il tacco alto durante le ore lavorative. La decisione riguarda in particolare le hostess aeree, le receptionist negli alberghi e le impiegate nei supermercati come cassiere o promoter.

La norma

La nuova misura si applicherà sulle scarpe con tacchi più alti di 2,54 centimetri (un pollice) e obbliga anche i datori di lavoro a dare pause a chi trascorre la maggior parte del proprio turno in piedi. Il provvedimento è stato firmato lo scorso 25 agosto ed è entrato ufficialmente in vigore dopo un mese dalla sua emanazione. 

Vittoria delle associazioni

Obbligare le donne a indossare i tacchi "è una forma di tortura", ha commentato Alan Tanjusay, portavoce dell'Associated Labor Unions, che si è battuta per la rimozione della vecchia norma. “Inoltre è anche una forma di sessismo, perché spesso l'idea è che le donne che indossano tacchi siano più efficaci nella vendita di prodotti, perché più sensuali, e quindi più produttive”. Secondo le associazioni, ora i datori di lavoro dovranno accettare che la scelta di indossare i tacchi sia "una libera decisione delle lavoratrici".

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