Indipendenza Catalogna, manifesto di scienziati per sì al referendum
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Oltre un migliaio i firmatari di un documento a favore del voto dichiarato incostituzionale da Madrid. Nel fine settimana scorso, invece, un gruppo di artisti e intellettuali si sono dichiarati contrari alla consultazione
Sono già più di 1.400 gli scienziati di tutto il mondo che hanno firmato un manifesto a favore del referendum per l'indipendenza della Catalogna del 1° ottobre, dichiarato "illegale" da Madrid. Nel documento si chiede di "votare sì come alternativa a subordinare le proprie vite a uno Stato che è prevalentemente ostile".
Il manifesto pro referendum
A riportare la notizia è il quotidiano di Barcellona "La Vanguardia", che sottolinea come i firmatari del manifesto invitino i cittadini "a ignorare le minacce di coloro che hanno come solo argomento l'uso irrazionale della forza" per "costruire un futuro migliore per noi e i nostri figli". Il riferimento è alla Corte costituzionale spagnola, che ha bloccato la consultazione, alla magistratura che ha denunciato il presidente catalano Carles Puigdemont, il governo della Generalitat de Catalunya e 712 sindaci che appoggiano il referendum, ordinando il sequestro di tutto il materiale elettorale.
"Scienza fondamentale"
A sostenere il "sì" c'è una parte della comunità scientifica: oltre 1.400 persone (ma il numero potrebbe salire, visto che l'adesione avviene via Internet), la maggioranza professori, ricercatori, tecnici e personale amministrativo degli atenei della Catalogna, ma anche di altre istituzioni del resto della Spagna e del mondo (tra cui Stati Uniti, Messico, Regno Unito, Francia, Belgio, Svizzera). Nel manifesto si sostiene anche che educazione e scienza sono "fondamentali per la costruzione del nuovo Paese, che ci auguriamo possa porsi al fianco delle nazioni tecnologicamente più avanzate".
Il manifesto anti-referendum
Nel fine settimana un altro manifesto – ma contro il referendum – era stato invece presentato da un migliaio di personalità di sinistra, in gran parte intellettuali e artisti. Si tratta di "1-O Estafa Antidemocrática" , che richiama nel nome la data del 1° ottobre affiancata alla definizione "Truffa contro la democrazia". Si sostiene che il referendum sia "una trappola" per diversi motivi, tra cui la convocazione, definita "non trasparente" e l'assenza di una quota minima di partecipazione per garantirne la validità.