La premier britannica è intervenuta nel corso del Question Time ai Comuni auspicando una soglia di 100mila nuovi ingressi l'anno. Polemiche per un documento pubblicato dal Guardian che illustra le possibili misure del governo per limitare gli arrivi
L'immigrazione nel Regno Unito deve scendere a "livelli sostenibili". Lo ha detto la premier britannica Theresa May nel corso del Question Time ai Comuni, dove per "livelli sostenibili" si intende al di sotto della soglia dei 100mila nuovi ingressi l'anno. Il primo ministro ha anche aggiunto che l'elevata immigrazione riduce i salari per la popolazione non abbiente.
Polemiche sul documento rivelato dal Guardian
Intanto il tema dell’immigrazione è anche al centro delle polemiche scatenate dal documento dell'Home Office, pubblicato dal Guardian, in cui vengono descritte le possibili misure che il governo britannico potrebbe introdurre per limitare gli ingressi Ue dopo la Brexit. La laburista Yvette Cooper, presidente della Commissione Interni ai Comuni, ha attaccato il ministro dell'Interno, Amber Rudd, che solo un mese fa aveva annunciato di voler fare delle consultazioni prima di arrivare a presentare delle proposte. Dure accuse anche dai Verdi, che parlano di un piano post-Brexit non solo "insensato" dal punto di vista economico ma anche "crudele". Infine Ian Wright, direttore generale della Food and Drink Federation, che riunisce le imprese del settore alimentare, ha accusato l'esecutivo di non riconoscere il grande contributo dei lavoratori europei all'economia del Regno.
Ministro della Difesa: “Non chiuderemo le porte”
"Noi vogliamo attirare persone, non chiudere porte in faccia - detto il ministro della Difesa Michael Fallon rispondendo in merito alle rivelazioni del Guardian. “Sull'immigrazione bisogna trovare un punto di equilibrio", ha aggiunto, precisando che nei prossimi mesi il governo delineerà il suo programma per regolare i flussi dall'Unione europea dopo la Brexit.
Sindaco di Londra: stretta su immigrazione è "catastrofe"
Contrario alle scelte di May e alle prospettive ipotizzate dell’Home Office, il sindaco di Londra, Sadiq Khan, che ha ribadito che "il documento è un esempio di hard Brexit ed è un piano che rischia di soffocare l'economia di Londra". Nel caso in cui venissero messe in pratica le misure proposte, Khan teme una "catastrofe" per la capitale e per il resto del Paese a cui invece servono i lavoratori con alta e bassa specializzazione.