A New York vertice d’emergenza per fare il punto sulla crisi con Pyongyang dopo quello che è stato definito il “test nucleare più potente mai realizzato”. Telefonata Merkel-Trump: aumentare sanzioni. Usa: tutte le opzioni sul tavolo
“Test nucleare più potente”
Quello effettuato dalla Corea del Nord “è il test nucleare più potente mai realizzato in precedenza”, ha detto il sottosegretario generale alle Nazioni Unite Jeffrey Feltman, che ha anche sottolineato “le gravi violazioni” delle risoluzioni Onu e dei trattati internazionali da parte del regime di Pyongang.
Usa: “Quando è troppo è troppo”
L’ambasciatrice statunitense all'Onu, Nikki Haley, ha chiesto di prendere “le più forti misure possibili” contro la Corea del Nord. E ha criticato l'azione spesso “troppo lenta e debole” della comunità internazionale. “Enough is enough”: quando è troppo è troppo, ha detto Haley. Il regime nordcoreano “sta pregando per fare la guerra”, ha aggiunto. E ancora: “Chiunque continua a fare affari con la Corea del Nord sta solo aiutando il regime”. Un monito che appare rivolto soprattutto alla Cina. “Il programma nucleare della Corea del Nord ha raggiunto una pericolosità senza precedenti – ha concluso Haley – e solo le azioni e le sanzioni più forti possono fermare il regime”.
Corea del Sud: bloccare fondi a regime
Anche il rappresentante della Corea del Sud ha chiesto che vengano bloccati tutti i fondi verso il regime nordcoreano. Seul, poi, ha auspicato “una nuova risoluzione con nuove misure più dure che siano proporzionate al livello e alla portata della gravissima minaccia posta da Pyongyang”.
Anche Francia e Regno Unito chiedono sanzioni
A chiedere nuove sanzioni contro la Corea del Nord, per penalizzare ulteriori settori dell'economia del Paese e aumentare la pressione sul regime, sono stati anche i rappresentanti all’Onu di Francia e Regno Unito. “Ne va della nostra credibilità”, hanno spiegato. “La possibilità di un negoziato con la Corea del Nord non è mai stata così lontana”, ha detto l'ambasciatore francese. Mentre il rappresentante britannico ha sottolineato come il dialogo sarà impossibile fino a quando il regime di Pyongyang “non cambierà drasticamente direzione”.
Italia: sanzioni siano attuate pienamente
Alla riunione ha partecipato anche Sebastiano Cardi, rappresentante permanente dell’Italia. Il nostro Paese presiede il Comitato sanzioni per la Corea del Nord e Cardi ha annunciato in Consiglio che nei prossimi giorni organizzerà un incontro con l'intera membership per sensibilizzare i Paesi Onu alla piena attuazione delle misure già in vigore. Cardi ha ricordato anche la dichiarazione dei leader del G7, adottata su iniziativa della presidenza italiana, che ha aperto la strada all'imposizione di nuove sanzioni. Il rappresentante italiano, inoltre, ha condannato con forza l'ultima “grave e incosciente provocazione da parte della Corea del Nord” e ha chiesto da parte di Pyongyang “lo stop totale e definitivo dei programmi nucleari e missilistici in maniera completa, verificabile e irreversibile”. L'ultimo test, ha concluso Cardi, “pone un nuovo livello di minaccia” e l’Italia “continuerà a fare la sua parte per arrivare a una risposta ferma e adeguata”.
L’appello della Cina
Dalla Cina, invece, è arrivato un appello alla Corea del Nord. Deve fermare immediatamente le sue azioni perché sono “sbagliate”, ha detto l’ambasciatore cinese nel corso della riunione del Consiglio di sicurezza.
Telefonata Merkel - Trump
Dopo il vertice al Palazzo di Vetro la Cancelliera tedesca Angela Merkel ha avuto una telefonata con il presidente americano Trump: "Bisogna aumentare la pressione internazionale sulla Corea del Nord e il consiglio di sicurezza dell'Onu deve ratificare velocemente nuove e più forti sanzioni", questo quello che avrebbero concordato i due leader secondo quanto comunicato Steffen Seibert in una nota. Merkel ha ribadito che "l'obiettivo resta una soluzione pacifica", e ha affermato che la Germania "si impegnerà in Europa perchè in Ue passino nuove sanzioni". Il presidente americano ha ribadito invece che "tutte le opzioni per affrontare la minaccia della Corea del Nord sono sul tavolo".
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