Gli sfollati musulmani di etnia Rohingya sono bloccati da ieri sulla riva birmana del fiume Naf, al confine con il Bangladesh. Le forze di sicurezza avrebbero aperto il fuoco contro di loro, donne e bambini compresi
Centinaia, forse migliaia di sfollati musulmani di etnia Rohingya sono bloccati da ieri sulla riva birmana del fiume Naf che, per 34 chilometri, segna il confine con il Bangladesh. E oggi, secondo fonti di Dacca, le forze di sicurezza birmane hanno aperto il fuoco contro di loro, donne e bambini compresi. Una situazione drammatica sulla quale per ora la plenipotenziaria del governo e premio Nobel per la Pace, Aung San Suu Kyi, è intervenuta solo per far notare che gli attacchi ribelli provocando la reazione dell'esercito e dando il via all'esodo dei civili musulmani sono "un tentativo calcolato di minare gli sforzi di chi vuole costruire la pace e l'armonia nello stato di Rakhine" (dove vivono i Rohingya). Parole che le hanno attirato le critiche di numerosi osservatori, anche perché nella regione insanguinata è da giorni vietato l'ingresso a giornalisti e operatori umanitari. Ed è quindi impossibile una verifica imparziale della situazione.
Dall'altra parte della frontiera, il colonnello Manjurul Hassan Khan, comandante del 34/mo battaglione delle guardie di confine del Bangladesh nella grande città di Cox's Bazar, ha dichiarato a Bdnews24 che "i birmani hanno sparato a più riprese, tre o quattro volte, intorno alle 13.15 del pomeriggio (ora locale)", aggiungendo che "non vi sono state vittime".
I Rohingya (musulmani in gran parte arrivati in Birmania proprio dal Bangladesh) stanno fuggendo in massa di fronte ai sempre più sanguinosi scontri in corso nello stato nord-occidentale di Rakhine tra i militari birmani e i miliziani dell'Arsa (Esercito Arakan per la salvezza dei Rohingya). Ma mentre è salito ad almeno 89 il numero dei morti nei combattimenti di ieri, le autorità del Bangladesh temporeggiano e non hanno ancora deciso se gli sfollati birmani potranno attraversare il fiume-confine.
Sulla questione in queste ore a Dacca si stanno tenendo colloqui tra un inviato del governo birmano, Aung Myint, e un alto responsabile del ministero degli Esteri del Bangladesh, Mahbub Uz Zaman. Quest'ultimo si è detto preoccupato per le notizie di violenze perpetrate nello stato di Rakhine contro i civili, ma il suo governo per ora non ha dato il via libera all'attraversamento del fiume da parte dei Rohingya. Il Bangladesh ospita già da molto tempo centinaia di migliaia di Rohingya, ai quali la Birmania non aveva mai concesso la cittadinanza. Secondo Dacca, il pericolo è che con i civili in fuga entrino in Bangladesh anche estremisti e terroristi.