Trump punta i media: "Siete stati disonesti dopo Charlottesville"

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Il presidente Usa a Phoenix, dove si sono verificate proteste con centinaia di manifestanti in strada, attacca la stampa. "Ho criticato neonazisti e il KKK dopo gli scontri in Virginia, i giornali fonte delle divisioni nel nostro Paese"

“Media disonesti”. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump abbandona i toni composti del discorso alla nazione in cui ha annunciato l'impegno americano in Afghanistan nelle scorse ore e, con un comizio lungo un'ora e 16 minuti a Phoenix, in Arizona,  torna a quelli più accesi cui ha abituato fin dalla campagna elettorale. Lo fa attaccando l’informazione statunitense sui commenti alle violenze di Charlottesville. Trump accusa la stampa di aver distorto le sue dichiarazioni che hanno sollevato dure critiche, anche da parte di autorevoli repubblicani.

"Ho condannato i suprematisti, nessuno lo ha riportato"

Trump cita a più riprese il New York Times, il Washington Post, la Cnn. "Ho condannato i neonazisti, i suprematisti bianchi e il KKK ma i media non lo hanno riportato", ha detto il presidente Trump. "Se volete scoprire la fonte delle divisioni nel nostro paese non guardate che ai media che danno fake news", ha aggiunto.

Proteste a Phoenix

Il comizio di Phoenix è stato preceduto e seguito da proteste, con centinaia di  manifestanti in strada anche se Trump ha minimizzato il loro numero. "Non sono poi tanti, stando ai servizi segreti", ha dichiarato, prima di soffermarsi, per ben 20 minuti su Charlottesville, in Virginia, dove la violenza dei suprematisti bianchi e dei neonazisti ha portato alla morte di una giovane donna che manifestava contro di loro. "Quello che è successo a Charlottesville colpisce al cuore dell'America e questa sera questa intera arena è unita contro i criminali che perseguono odio e violenza", ha sottolineato Trump. 

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