Usa, rimosso il comandante della settima flotta per i troppi incidenti
MondoJoseph P. Aucoin è stato sostituito dopo che negli ultimi mesi le navi sotto la sua responsabilità sono state protagoniste di numerose collisioni
Dopo quattro collisioni e la morte di diversi marinai la Marina Militare degli Stati Uniti ha deciso di rimuovere il vice ammiraglio Joseph P. Aucoin dal comando della settima flotta di stanza in Giappone. I vertici del corpo, infatti, "hanno perso fiducia nella sua leadership", secondo quanto è riportato in un comunicato della U.S. Navy.
I motivi della decisione
La settima flotta è il comando statunitense responsabile di tutte le unità navali di superficie, sottomarine e aeree dell'Oceano Pacifico occidentale. Dall'inizio del 2017 è stata protagonista di quattro collisioni: le ultime due, le più gravi, si sono verificate negli ultimi due mesi. Lo scorso 17 giugno il cacciatorpediniere USS Fitzgerald si è scontrato con la nave container ACX Crystal, battente bandiera filippina: nell'incidente sono morti sette militari statunitensi ed è rimasto ferito anche l'ufficiale al comando della nave, Bryce Benson. Il 21 agosto è stata la volta della nave militare John S. McCain, scontratasi con il mercantile Alnic MC al largo di Singapore. Riguardo a quest'ultimo evento, le cui cause sono ancora da accertare, sono tuttora in corso le ricerche dei 10 soldati dispersi.
La US Navy si prende una pausa
La US Navy non ha però atteso la fine delle indagini per rimuovere Aucoin, militare decorato al comando da settembre 2015. L'ammiraglio della flotta del Pacifico, Scott H. Swift, è infatti volato al centro di comando della settima flotta (a Yokosuka, in Giappone) per comunicare ad Aucoin di persona la decisione: sarà sostituito da Phil Sawyer. Le collisioni in serie, però, hanno sollevato dei problemi che non potranno essere risolti solo con la rimozione dei vertici. Per questo sono state avviate indagini interne per appurare le responsabilità dirette degli incidenti, che hanno posto alcuni dubbi sulla bontà delle procedure adottate. Perplessità che non si limitano alla zona dell'Oceano Pacifico, ma riguardano la condotta dell'intera flotta americana. Per questo motivo, John Richardson (ammiraglio a capo delle operazioni navali della Marina statunitense) ha ordinato, per alcuni giorni, la sospensione di tutte le attività operativa. Il provvedimento riguarda le 277 navi della flotta che navigano in tutto il mondo e rappresenta un momento di riflessione per migliorare comunicazione e sicurezza a bordo.