Secondo Joaquim Forn le indagini non sono terminate e non è ancora stata determinata la sorte di tutti i componenti del gruppo. Un terrorista, infatti, sarebbe ancora in fuga. In precedenza il ministro Zoido aveva parlato di "cellula totalmente disattivata”. VIDEO
Il ministro dell'Interno catalano Joaquim Forn ha corretto le parole del ministro dell'Interno spagnolo Juan Ignacio Zoido, che aveva dato per "smantellata" la cellula terroristica che ha colpito a Barcellona e a Cambrils. "Non voglio contraddire il ministro Zoido, però questa indagine è condotta dai Mossos d'Esquadra e ci sono vari canali di investigazione e lavori che non si danno per terminati", ha precisato Forn, secondo il quale la cellula non si può definire smantellata "fino a quando non sarà stata determinata la sorte di tutti i componenti". Sarebbero ancora due o tre le persone ricercate.
Le parole del ministro spagnolo
“Possiamo dire che la cellula è stata totalmente disattivata in considerazione delle persone morte, delle persone arrestate e delle identificazioni da parte della polizia”, aveva detto in precedenza Zoido. Cinque dei terroristi della cellula di Ripoll sono stati uccisi dalla polizia nella notte tra giovedì e venerdì sul lungomare di Cambrils, due uomini sono morti nell'esplosione della base operativa della cellula mercoledì a Alcanar, quattro persone sono detenute. La stampa spagnola, poi, parla di un presunto terrorista ancora in fuga. Si tratterebbe di Younes Abouyaakoub, 22 anni, marocchino come gli altri componenti della cellula. Si sospetta che possa essere stato lui il conducente del furgone che ha falciato la folla giovedì sulla Rambla. I morti, tra Barcellona e Cambrils, sono almeno 14 (tra cui tre italiani). Centinaia i feriti.
Allerta in Spagna resta al livello 4
Il ministro Zoido ha annunciato anche che il governo spagnolo ha scelto di mantenere al livello 4, il penultimo più alto, il livello di allerta contro il terrorismo nel Paese. Il dispositivo, però, verrà rafforzando. La decisione è stata presa dalla commissione di valutazione della minaccia del terrorismo, riunita a Madrid. Una decisione che, è stato spiegato, è stata presa all'unanimità: non si ritiene, infatti, che il Paese sia in presenza di una minaccia di “attentato imminente”, che esigerebbe il passaggio al livello 5 (che implica, fra l'altro, il dispiegamento dell'esercito). Per rafforzare il sistema di protezione, il governo ha disposto quattro misure: rafforzamento del dispositivo di sicurezza nei luoghi di grande affluenza, in particolare di turisti; intensificazione della protezione nei luoghi di potenziale attacco terrorista; velocizzazione del dispositivo di reazione in caso di attentato; più stretta cooperazione con le polizie locali.
"Dobbiamo impegnarci tutti in collaborazione"
A proposito di cooperazione, Zoido ha ribadito che quella “internazionale è un pilastro fondamentale del nostro lavoro”. “Stiamo lavorando – ha detto – a stretto contatto con i servizi di intelligence e le forze dell’ordine di tutti i nostri alleati”. Poi il ministro ha lanciato un appello a “chiunque possa fornire qualsiasi tipo d’informazione”. In queste ore, ha spiegato, sono arrivate dai cittadini spagnoli “oltre 250 chiamate” con informazioni e segnalazioni che potrebbero essere utili. “Dobbiamo impegnarci tutti in questa collaborazione”, ha invitato Juan Ignacio Zoido.
Polemiche sulla sicurezza nelle zone pedonali
Il ministro degli Interni è intervenuto indirettamente anche nella polemica crescente sull’assenza di protezioni sulla Rambla di Barcellona. Ha detto, infatti, che è di competenza dei comuni porre ostacoli fisici, come fioriere in cemento armato, a protezione delle aree pedonali. Nelle scorse ore la sindaca di Barcellona Ada Colau, eletta con Podemos, aveva affermato che è di responsabilità del governo prendere misure di protezione. Zoido ha ribadito che il ministero degli Interni aveva invitato di recente i comuni a proteggere con ostacoli fisici i luoghi più affollati, per il timore di possibili attacchi terroristici con auto o camion. Dopo l'attentato di Barcellona, diverse città spagnole, hanno collocato fioriere in cemento armato e altri ostacoli fisici a protezione delle principali aree pedonali. L’ha fatto, in particolare, la capitale Madrid, ma anche le località turistiche della Costa Brava, affollate di turisti. Misure analoghe sono state prese anche in città italiane, come Milano.