Scandalo uova contaminate con insetticida, Belgio accusa Olanda

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Timore in Europa per le uova contaminate da un insetticida (Getty Images)
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Allarme sulla presenza del Fipronil, dannoso per la salute delle persone e che sarebbe stato usato illegalmente da alcuni produttori dei Paesi Bassi

Lo scandalo delle uova contaminate dal Fipronil, un insetticida dannoso per la salute dell'uomo proveniente dai Paesi Bassi, sta diventando sempre più acceso con scambi di accuse tra il Belgio e l'Olanda. Nei giorni scorsi è esplosa l'emergenza uova in Europa con la Germania che ha ritirato dagli scaffali dei supermercati milioni di uova provenienti da Olanda e Belgio. Una misura preventiva che ha visto rapidamente adeguarsi diverse catene della grande distribuzione tedesche (la Aldi, la Rewe e la Penny). Il ministro dell'agricoltura della Bassa Sassonia, Christian Meyer, ha calcolato che potrebbero esserci nel paese circa 10 milioni di uova infette importate dai Paesi Bassi. La situazione sarebbe meno allarmante in Francia e nel Regno Unito dove le partite di uova contaminate non raggiungerebbero queste dimensioni. "Le quantità sono modeste, i rischi per la salute pubblica molto bassi - spiega una nota della Food Safety Agency britannica - e tutti i prodotti sospetti sono stati ritirati dal mercato. I consumatori possono stare tranquilli". Dalle indagini ancora in corso quello che emerge è che almeno un'azienda fiamminga avrebbe fornito un insetticida contenente del Fipronil in maniera illegale a un'impresa olandese specializzata in trattamenti antiparassitari. L'uso del Fipronil in agricoltura è consentito solo su alcuni semi ma ancora per breve tempo (fino al prossimo settembre quando l'autorizzazione scadrà). Al momento in Olanda sono stati chiusi in via cautelare 150 allevamenti avicoli in attesa di fare chiarezza sulla vicenda.

Controlli in Italia

In Italia proseguono i monitoraggi e i controlli per accertare la presenza di uova infette. Nei giorni scorsi dal ministero della Salute avevano fatto sapere che non risultavano distribuite nel nostro Paese partite contaminate. Ma le verifiche non si sono interrotte. Un'analisi della Coldiretti avvisa come anche l'Italia sia comunque a rischio, visto che nel 2017 sarebbero arrivate dai Paesi Bassi 578 tonnellate di uova, solo per quanto riguarda i primi quattro mesi dell'anno. "Con gli italiani che consumano circa 215 uova a testa all'anno è importante - sottolinea l'associazione - fare chiarezza e garantire qualità e sicurezza di quelle presenti sul mercato nazionale". Il rischio nel nostro Paese sarebbe comunque minimo perché la produzione nazionale raggiunge i 12,9 miliardi di uova all'anno, per cui - calcola la Coldiretti - l'Italia "è praticamente autosufficiente per il consumo di uova".

Il caso delle uova infette scuote l'Unione Europea

Sembra che l'Olanda avesse trovato tracce di Fipronil già a novembre del 2016, ma non avrebbe notificato all'Unione Europea la minaccia: l'accusa arriva direttamente dal ministro dell'agricoltura belga, Denis Ducarme. Il Belgio, grazie a un suo controllo a campione, ha trovato il Fipronil nello scorso luglio in uova olandesi vendute nel suo Paese, e ha subito avvertito la Commissione Europea. Il ministro belga ha anche scritto al suo omologo olandese per avere spiegazioni sul perché non avesse notificato nulla a nessuno. Dal Belgio arrivano assicurazioni che da parte loro è stato rispettato il protocollo su questa emergenza. Dal canto suo la Nvwa, l'agenzia per la sicurezza alimentare olandese, nega di essere stata a conoscenza del pericolo già l'anno passato. In casi come questo "gli Stati membri hanno la responsabilità primaria" della notifica delle informazioni al sistema di allerta rapido dell'Unione Europea per alimenti e mangimi, come per le "indagini e le misure appropriate da prendere", ribadisce il portavoce della Commissione europea, Daniel Rosario, ricordando che l'Esecutivo Ue "resta in stretto contatto con le autorità dei Paesi coinvolti e che il commissario competente, Vytenis Andriukaitis, ha discusso della questione con i ministri" di Belgio, Olanda e Germania. La Commissione europea potrebbe aprire una procedura di infrazione se si rilevasse che le autorità belghe o olandesi, pur essendo al corrente della situazione, non hanno prontamente informato l'Unione Europea della minaccia alla salute dei cittadini.



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