Polonia, il presidente Duda respinge la riforma della giustizia

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L'annuncio in conferenza stampa a Varsavia: il capo dello Stato non firma e rimanda in Parlamento due leggi controverse, approvate la settimana scorsa, che metterebbero a rischio l'autonomia dei giudici. Dopo le proteste degli ultimi giorni, appello alla pace sociale

Il presidente polacco respinge la riforma della giustizia: Andrzej Duda ha deciso di non firmare e di rimandare in Parlamento due leggi, una sulla Corte Suprema e l’altra sul Consiglio nazionale della magistratura, che potevano mettere a rischio l'autonomia dei giudici polacchi. Ad annunciare la decisione è stato lo stesso Duda, in una conferenza stampa a Varsavia.

Approvate la settimana scorsa dal Parlamento

Le due controverse leggi, che hanno provocato proteste sia in Polonia sia a livello europeo per le limitazioni all’autonomia dei giudici, erano state approvate la settimana scorsa dal Parlamento dominato dal partito di Jaroslaw Kaczynski. Duda ha spiegato che il suo ufficio non è stato consultato prima dell'approvazione e ha precisato che verrà preparato un nuovo progetto di legge in due mesi. Tra i punti contestati dal presidente c’è il fatto che, stando alle leggi respinte, i giudici dovrebbero essere indicati dal ministro della Giustizia, che copre già la carica di procuratore generale.

Appello alla pace sociale

Nell'annunciare il suo veto sulla riforma della giustizia, Duda ha fatto appello alla pace sociale. Rivolgendosi sia alle forze di governo guidate da Kaczynski sia all'opposizione, il presidente polacco ha richiamato alla responsabilità e saggezza. “Lo Stato dove regna l'inquietudine e dove è in corso la guerra politica non si può sviluppare”, ha detto commentando le manifestazioni che da oltre una settimana si svolgono ogni giorno in tutta la Polonia. Il presidente ha poi aggiunto che “il potere si può rifiutare alle elezioni e non sulle strade”.

Le reazioni

Il veto del presidente ha provocato reazioni contrapposte sul fronte politico. L'opposizione ha sottolineato che la decisione di Duda di rimandare al Parlamento due delle tre leggi che eliminavano l'autonomia della magistratura è "il passo verso la giusta direzione". Al contrario il partito (Pis) di Jaroslaw Kaczynski, al governo da due anni in Polonia, non nasconde di essere rimasto sorpreso dalla decisione.

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