Amnesty: in Camerun torture contro presunti affiliati di Boko Haram
MondoSecondo l’Ong le forze di sicurezza del Paese dell’Africa centro-occidentale utilizzerebbero pratiche "orribili" nei confronti dei sospettati di sostenere l'organizzazione terroristica islamica nata nella vicina Nigeria
In Camerun la lotta contro l’organizzazione terroristica Boko Haram si sarebbe macchiata di diversi crimini di guerra, tra cui l’uso "orribile della tortura". Lo rivela un report di Amnesty International, secondo il quale decine di persone accusate di sostenere il gruppo terroristico, spesso senza prove, sarebbero morte nelle carceri del Paese dell’Africa centrale. Inoltre, secondo l’organizzazione umanitaria, in centinaia di casi i sospettati sarebbero stati brutalmente torturati dalle forze di sicurezza.
Le prove presentate da Amnesty
Per stilare il report l’Ong ha raccolto decine di testimonianze, ma anche immagini satellitari, fotografie e video che dimostrerebbero le violenze nei confronti delle persone accusate di sostenere il gruppo. Grazie a questi documenti, si legge nel report, Amnesty è in grado di denunciare almeno 100 casi di arresti e torture da parte delle forze di sicurezza in numerosi siti segreti, tra cui due strutture gestite da servizi di intelligence, una residenza privata e una scuola. I casi documentati dall’organizzazione umanitaria prevedono l’utilizzo di torture perpetrate attraverso veri e propri pestaggi, l’uso della pratica del waterboarding (simulazione d'annegamento) e la costrizione dei sospettati in posizioni di stress estremo. Dalle foto in possesso di Amnesty si noterebbero anche militari francesi e americani in visita a uno dei centri dove venivano perpetrate queste sevizie. Presenza che, secondo l’Ong, lascerebbe pensare che fossero al corrente delle pratiche di tortura utilizzate. Per questa ragione Amnesty international chiede agli Stati Uniti e agli altri partner internazionali di indagare sulle possibili informazioni in possosso del proprio personale militare.
Boko Haram in Camerun
Boko Haram è nata in Nigeria ed è un'organizzazione terroristica jihadista sunnita che prende il nome da una locuzione hausa (una lingua diffusa soprattutto in Nigeria del Nord e nel Niger) che letteralmente significa "l'istruzione occidentale è proibita". Il suo raggio d’azione sconfina spesso nei Paesi confinanti come il Ciad, il Niger e il Camerun. Solo in quest’ultimo, da aprile scorso, sono stati registrati almeno 23 attentati-kamikaze. Uno dei leader dell’organizzazione in Nigeria, Konto Fanami, il 19 luglio si è consegnato alle autorità locali denunciando il clima di terrore all'interno di Boko Haram. Nonostante i primi segni di cedimento, però, l’organizzazione non è affatto sconfitta sia nel Nord della Nigeria, dove ha sede la roccaforte del gruppo islamista, che nei Paesi vicini come il Camerun.