Migranti, Frontex: sostenere Italia, affronta pressione straordinaria

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Audizione al Parlamento europeo del direttore dell'agenzia Ue. "C'è stato incontro a Varsavia per vedere come piano operativo può essere migliorato – ha detto –. Gruppo di lavoro elaborerà proposte". Su sbarchi in altri porti: "Non ho sentito Stati membri disponibili"

Audizione al Parlamento europeo di Fabrice Leggeri, direttore dell'agenzia Ue Frontex. “Ieri – ha detto sull’emergenza migranti – c'è stato un incontro a Varsavia per vedere come il piano operativo può essere migliorato e potenziato, per vedere come possa essere migliorata la solidarietà per sostenere l'Italia, perché possa affrontare questa straordinaria pressione”. Al vertice, ha aggiunto riferendosi alla possibilità di far sbarcare i migranti in altri porti europei, “ho sentito una richiesta italiana ma non ho sentito Stati membri disponibili”.

Gruppo di lavoro per migliorare operazione Triton

Una delle conclusioni più importanti raggiunte a Varsavia, ha detto Leggeri, “è che ci sarà un gruppo di lavoro tecnico che si occuperà di elaborare proposte per cambiare il piano operativo dell'operazione Triton”. In prima battuta, ha spiegato, “ci sarà un bilaterale tecnico Frontex-Italia per elaborare una serie di proposte, che saranno poi condivise con tutti gli Stati che partecipano all'operazione”. Il gruppo di lavoro, ha aggiunto, “si riunirà immediatamente, questa estate. L'obiettivo è poter condividere per settembre un progetto con gli Stati membri dell'Ue e di Schengen che partecipano alla missione Triton”. “Non è solo una questione tra Italia e Frontex – ha sottolineato Leggeri –, per essere adottato il piano operativo deve vedere d'accordo tutti gli Stati partecipanti”.

Aprire altri porti agli sbarchi, Stati “non disponibili”

Il direttore di Frontex ha spiegato che “anche l'attività di rimpatrio rientra nel mandato dell’agenzia e molti Stati hanno espresso la volontà di sostenere l'Italia anche in operazioni di rimpatrio rapido, se ci fosse bisogno”. Meno disponibilità, invece, riguardo alla richiesta italiana di fare sbarcare le navi dell'operazione Triton anche in altri porti europei. “Non ho sentito Stati membri disponibili”, ha detto Leggeri. Che poi ha aggiunto: “È una questione complessa, prima di tutto per ragioni politiche. Non spetta a Frontex risolvere questioni politiche”.

Sulle Ong: ok codice di condotta

Riguardo alle Ong e al piano d’azione portato avanti da Italia e Commissione europea, Leggeri ha dichiarato: “Ho incontrato diverse Ong e vedo la pertinenza di introdurre una qualche forma di codice di condotta. Non spetta a noi decidere del contenuto, ma siamo pronti a contribuire con una consulenza tecnica”. Sui migranti che arrivano lungo la rotta del Mediterraneo centrale, poi, ha spiegato: “Sono ben pochi coloro che hanno bisogno di protezione, la probabilità che ottengano lo statuto di rifugiati è molto bassa”. Si tratta, ha aggiunto, perlopiù di “migranti economici: essenzialmente provengono da Paesi sub-sahariani. Ma stranamente sono numerosi anche i cittadini dal Bangladesh, che arrivano per via aerea a Tripoli”.

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