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Pedofilia, cardinale Pell è tornato in Australia per difendersi

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Il prefetto degli Affari economici del Vaticano comparirà in tribunale il prossimo 26 luglio per rispondere alle accuse di abusi sessuali su minori per fatti risalenti tra il 1976 e il 1980 e tra il 1996 e il 2001

È tornato in Australia George Pell, ex arcivescovo di Melbourne e poi di Sydney e dal 2014 prefetto degli affari economici del Vaticano, incriminato a fine giugno dalla polizia del suo Paese per gravi reati sessuali su minori. Il cardinale aveva negato tutte le accuse e si era detto felice di potersi difendere in tribunale.

In tribunale tra due settimane

Pell, 76 anni, comparirà davanti al tribunale di Melbourne il prossimo 26 luglio per rispondere a chi lo accusa di aver abusato alcuni ragazzini quando era sacerdote a Ballarat, tra il 1976 e il 1980, e quando era arcivescovo di Melbourne, tra il 1996 e il 2001. Il cardinale è arrivato all'aeroporto di Sidney all'alba, alle 06:00 di mattina ora locale, e non ha risposto ai giornalisti che lo aspettavano. È salito su un'auto bianca in attesa e si è allontanato. Su consiglio dei medici il cardinale è tornato in Australia non con un volo diretto, ma facendo tappa a Singapore, e nel week-end, intercettato dai reporter all'esterno dell'albergo, non aveva voluto rilasciare dichiarazioni.

Le accuse e il programma per le vittime

Nel passato di Pell ci sono già accuse riguardanti abusi sessuali: nel 2002, quando era arcivescovo di Sydney, un uomo sostenne che aveva subito abusi sessuali da lui nel 1961, quando aveva 12 anni, ma l'inchiesta lo scagionò. Tuttavia il cardinale fu anche il primo ad affrontare il dramma degli abusi sessuali nella Chiesa australiana, con un programma di risarcimenti economici cominciato nel 1996 e che ha dato 184 milioni di euro in indennizzi a migliaia di persone che, da bambini, avevano subito abusi sessuali da parte di sacerdoti.

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