Migranti, l'Ue presenta un piano d'azione a sostegno dell'Italia

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Foto d'archivio

La Commissione presenta le proposte per alleviare la pressione migratoria su coste italiane. Arrivano nuovi fondi, ma si chiede al nostro Paese maggiore flessibilità nei controlli, più rimpatri e un codice per le ong. Previsto centro di coordinamento in Libia. SPECIALE

La Commissione Ue presenta il piano d’azione per alleviare la pressione dei migranti sull’Italia. Tra i punti: impegno per un centro di coordinamento in Libia, richiesta di un codice di condotta per le ong, aree di salvataggio in Tunisia e Libia, più rimpatri dal nostro Paese (che però deve accelerare sulle procedure). Le proposte della Commissione saranno sul tavolo del consiglio informale dei ministri dell'Interno Ue, giovedì, a Tallinn.
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Un codice di condotta per le ong

Secondo il piano d’azione, l’Italia dovrebbe preparare (d’accordo con la Commissione e sulla base di un dialogo con le organizzazioni non governative) un codice di condotta per le ong che effettuano attività di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale. “Il codice di condotta per le organizzazioni non governative servirà a fare chiarezza e a evitare gli equivoci”, ha spiegato il vicepresidente vicario della Commissione Ue Frans Timmermans, dicendosi convinto che le ong sono guidate “dal loro impulso umanitario”. “Credo che dobbiamo sederci con gli italiani per scrivere questo codice di condotta – ha aggiunto – Tutti ne possono beneficiare”.

Le richieste all’Italia

Da Bruxelles, si legge nel piano d’azione, è in arrivo un nuovo esborso da 35 milioni di euro per la gestione della migrazione in Italia. All’Italia, però, l’Ue chiede di rispettare gli impegni presi in materia di ricollocamento, “registrando urgentemente tutti gli eritrei presenti nel Paese, centralizzando e standardizzando la procedura, consentendo il trasferimento dei minori non accompagnati”. Si sollecita, inoltre, a “dare prova di maggiore flessibilità nei controlli di sicurezza organizzati a livello bilaterale con altri Stati membri”. Bruxelles chiede anche all’Italia di accelerare sui rimpatri, applicando procedure veloci e avvalendosi dei motivi di inammissibilità. Si raccomanda, poi, di elaborare un elenco nazionale di Paesi di origine sicuri e di emettere decisioni di rimpatrio in contemporanea con quelle sull'asilo, valutando la possibilità di utilizzare restrizioni in materia di residenza ed evitando di fornire documenti di viaggio ai richiedenti asilo.

Le richieste a Tunisia e Libia

Nel piano d’azione, poi, si legge che la Commissione europea si impegna a sostenere “l’organizzazione di un Centro di coordinamento per i salvataggi in mare pienamente operativo in Libia”. Non solo: s’invitano Tunisia e Libia a dichiarare le rispettive aree di ricerca e salvataggio (Sar) e a istituire un centro ufficiale di coordinamento e soccorso marittimo. I due Paesi, infatti, non hanno mai istituito le loro Sar, che servono a delimitare l'area di mare per cui sono competenti per le operazioni di “search and rescue”. La Commissione europea, inoltre, si impegna a un rafforzamento ulteriore della capacità delle autorità libiche con un progetto da 46 milioni di euro preparato in modo congiunto con l'Italia.

Gli appelli agli altri Stati membri

Seguono, poi, una serie di appelli agli Stati membri. Vengono sollecitati, ad esempio, a contribuire maggiormente al Fondo per l'Africa, per completare il contributo da 2,6 miliardi di euro dal budget europeo; ad accelerare i ricollocamenti dall'Italia; ad andare avanti sulla riforma del regolamento di Dublino; a mobilitare le loro capacità per sostenere i rimpatri dei migranti irregolari dall'Italia.

Timmermans: “Piena solidarietà con l'Italia”

“Mostreremo piena solidarietà con l'Italia. La solidarietà che merita – ha detto il primo vicepresidente della Commissione Ue Frans Timmermans presentando il piano d'azione – Il commissario Avramopoulos e io siamo in stretto contatto con le autorità italiane e abbiamo parlato col ministro Minniti diverse volte questa settimana. Lo stesso ha fatto il presidente Juncker col premier Gentiloni”. A proposito del ministro dell'Interno italiano, Timmermans ha aggiunto: “Sta facendo un grande lavoro” nella gestione della situazione migratoria in Italia. E ancora: “In questi delicati momenti abbiamo grande ammirazione per l'Italia e per come si è comportata per trovare soluzioni strutturali. La situazione non può cambiare dal giorno alla notte, ma se continuiamo col sostegno all'Italia il risultato arriverà”. Sulla richiesta italiana di sbarcare i migranti salvati in altri porti europei, Timmermans ha concluso: “Conosco bene le domande dell'Italia, cerchiamo di aiutare nella misura del possibile, ci sono altri 27 Paesi che magari hanno anche altre idee. Ne parleremo a Tallinn. Dobbiamo stare attenti a non creare nuovi fattori di richiamo ('pull factor')”.

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