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Incendio Londra, un vigile del fuoco: "Ho visto famiglie morire"

Mondo

Un pompiere racconta le operazioni di soccorso alla Grenfell Tower, il palazzo andato a fuoco nella capitale britannica in cui hanno perso la vita decine di persone, tra cui due italiani. “Era un vero inferno, sembrava ci stessero bombardando”

“Abbiamo visto intere famiglie morire davanti ai nostri occhi. Era un vero inferno”. Un vigile del fuoco racconta le operazioni di soccorso alla Grenfell Tower, il palazzo di Londra andato a fuoco in cui hanno perso la vita decine di persone, tra cui due giovani italiani. “Quando sono arrivato - dice - non avevo idea di quanta gente fosse già uscita e quanti invece erano ancora intrappolati in quell’inferno. Ciò che ricordo perfettamente sono le urla. Adulti e bambini che urlavano”. 

“È stato fatto tutto il possibile”

“Probabilmente quelle persone hanno avuto la speranza di salvarsi quando hanno visto arrivare i vigili del fuoco. Quando sono arrivato ho visto i miei colleghi scendere dal palazzo, ed erano quasi completamente avvolti dalle fiamme”, continua il vigile del fuoco. “Erano esausti e l’alta temperatura li stava uccidendo. Le prime squadre sono salite senza nemmeno i necessari accorgimenti e le attrezzature. Sono saliti di corsa senza portarsi nemmeno l’acqua. Hanno fatto del loro meglio, bussando alle porte o sfondandole”. (MAY CONTESTATA)

“Sembrava ci stessero bombardando”

“A un certo punto è sceso un bambino di 5 anni con la madre in gravi condizioni, gli abbiamo chiesto se ci fosse ancora qualcuno al loro piano e ha risposto: “Mio fratello, ma è morto”. Ti si spezza il cuore, ti senti inutile”, racconta ancora il pompiere. “Abbiamo fatto il massimo, anche la polizia ha fatto un lavoro straordinario, molti di loro sono stati colpiti dai detriti, cadeva cemento armato, sembrava che ci stessero bombardando. Nonostante questo non ci siamo fermati. Tutti noi che eravamo lì ci siamo disperati per non essere riusciti a fare di più”. (LA TESTIMONIANZA DI UN SUPERSTITE)

Il bilancio parziale

Ieri la polizia ha dichiarato che i 58 dispersi che mancano all’appello sono da ritenere morti. E dei  19 feriti, 10 sono gravi. Ci vorranno settimane o mesi, ha aggiunto la polizia, per identificare tutti i corpi. Tra le vittime ci sono anche Gloria Trevisan e Marco Gottardi, i due fidanzati veneti rimasti intrappolati nel rogo.

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