Mogadiscio, terroristi al Shabaab in due ristoranti: uccisi 31 civili

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Mogadiscio, il luogo dell'attentato dopo l'esplosione dell'autobomba (LaPresse)
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L’attacco nella capitale somala è iniziato con un kamikaze che si è fatto esplodere a bordo di un’autobomba contro un locale, poi è continuato con l’irruzione di un commando armato in un altro esercizio pubblico. Gli aggressori sono stati uccisi dalle forze di sicurezza

È di almeno 31 morti e decine di feriti il bilancio dell'attacco kamikaze che nella serata del 14 giugno è stato sferrato contro due ristoranti di Mogadiscio, capitale della Somalia. Lo hanno riferito portavoce del governo somalo precisando che gli aggressori, un attentatore suicida e cinque complici, sono stati uccisi dalle forze di sicurezza.

L'attentato terroristico

L'azione, rivendicata dalle milizie di Al-Shabaab, il braccio somalo di Al-Qaeda, è stata sferrata intorno alle 20 del 14 giugno prendendo di mira due ristoranti del centro della capitale. L'attacco ha coinvolto il Posh Treats restaurant and club, colpito da un kamikaze che si è fatto esplodere a bordo di un'autobomba. Contemporaneamente, altri cinque uomini armati hanno fatto irruzione all'interno di un Pizza House uccidendo quella che, per ora, è l'unica vittima accertata di questo secondo blitz: lo chef del locale di nazionalità siriana. Il commando ha tenuto in ostaggio ospiti del locale per tutta la notte; l'attacco si è concluso solo nella mattinata del 15 giugno. Al momento dei due attacchi i due ristoranti erano pieni di clienti che cenavano.

La condanna delle Nazioni Unite

Netta e immediata la reazione delle Nazioni Unite che ha condannato "nei termini più forti" la strage di matrice terroristica. "L'attacco era chiaramente contro i civili che interrompevano il digiuno” durante il mese di Ramadan, ha sostenuto il rappresentante speciale delle Nazioni Unite per la Somalia, Michael Keating. In un comunicato diffuso il 15 giugno, il rappresentante Onu ha aggiunto che "non ci possono essere giustificazioni per simili atti", ricordando anche che "Il mese sacro di Ramadan è un periodo di pace. Gli assalitori hanno dimostrato cinico disprezzo per tutto questo, ostacolando le prospettive di una soluzione pacifica dei problemi della Somalia”.

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