Aveva 83 anni ed era malato di tumore. Guida del Paese dal 1983 al 1989, perse il sostegno di Washington per le violazioni dei diritti umani e il traffico di droga. Dopo l’invasione statunitense dell’isola, fu condannato a 40 anni di prigione
È morto a 83 anni l’ex dittatore di Panama Manuel Noriega. Era malato di tumore al cervello e, dallo scorso 7 marzo, le sue condizioni si erano complicate. A dare la notizia della sua scomparsa, oltre che i media locali, anche l’attuale presidente di Panama, Juan Carlos Varela che ha scelto Twitter per commentare la notizia: “La morte di Manuel A. Noriega chiude un capitolo della nostra storia”.
<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="en"><p lang="es" dir="ltr">Muerte de Manuel A. Noriega cierra un capítulo de nuestra historia; sus hijas y sus familiares merecen un sepelio en paz.</p>— Juan Carlos Varela (@JC_Varela) <a href="https://twitter.com/JC_Varela/status/869417750854348800">May 30, 2017</a></blockquote> <script async src="//platform.twitter.com/widgets.js" charset="utf-8"></script>
L'ascesa al potere e i rapporti con Washington
Uomo delle forze armate panamensi fin dal '62, Noriega si avvicinò all'allora capo militare Omar Torrijos e alla sua morte (nel 1981) diventò capo delle Forze di difesa, riuscendo, due anni dopo, a confermarsi come leader de facto a Panama, ruolo che conservò fino al 1989. Esperto di intelligence militare, terrorismo e lotta al narcotraffico, cooperò anche con la Cia nel periodo in cui l'agenzia era diretta da George W. Bush. L'obiettivo di Washington, in quegli anni, era impedire che Panama entrasse nella sfera d'influenza sovietica, e Noriega fu premiato con encomi per il ruolo svolto nella lotta contro il traffico internazionale di cocaina e per il suo appoggio allo smantellamento delle guerriglie d'ispirazione marxista in Nicaragua e a El Salvador.
L'invasione di Panama
Ma l'intesa con la Casa Bianca non durò a lungo. Noriega acquistò sempre più potere e fu accusato dagli Usa di violazione dei diritti umani, oltre che di favorire il traffico di droga. Ma "Faccia d'Ananas", come era stato soprannominato all'epoca dai media americani, ha sempre sostenuto di essere stato destituito perché Washington voleva "negoziare il Trattato di Panama con un altro regime''. Lo scontro con gli Stati Uniti si concluse il 20 dicembre 1989, quando più di 27mila militari americani raggiunsero il Paese guidato dal dittatore e diedero inizio all'operazione "Just Cause" rovesciando Noriega.
Le condanne: dal traffico di droga all'omicidio
Dopo l'invasione americana di Panama, l’ex presidente venne portato negli Usa per essere processato con diversi capi d’imputazione, tra cui anche quello di traffico di droga. Imprigionato nel 1992, fu condannato a 40 anni e detenuto tra l’America, la Francia e Panama, dove era tornato nel 2011 e dove stava scontando una condanna per omicidio. A Parigi, in particolare, Noriega aveva dovuto scontare la accuse di riciclaggio, riferite agli anni '80, per circa 2,3 milioni di euro, per fondi provenienti dal cartello delle droga di Medellin. Mentre in patria, le accuse riguardarono la violazione dei diritti umani, oltre all'ordine dell'uccisione di tre oppositori, tra cui anche quello di Hugo Spadafora - di origini italiane - il cui cadavere fu ritrovato, con la testa mozzata, nel settembre del 1985 sotto un ponte al confine con il Costa Rica.