Mauritiana, Provvisionato libero. E' tornato in Italia
MondoIl bodyguard italiano era trattenuto dal 16 agosto 2015 ed era stato arrestato per una presunta truffa di un milione e mezzo di euro ai danni del governo del Paese africano. Da subito si era dichiarato estraneo ai fatti. Mattarella: "Bel risultato, grande lavoro"
Cristian Provvisionato è libero ed è rientrato in Italia. Finisce così un incubo per il bodyguard di Cornaredo, trattenuto in Mauritania dal 16 agosto 2015.
<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="en"><p lang="it" dir="ltr">Cristian Provvisionato è libero.Sta rientrando in Italia.Gli ho parlato.Grazie alle autorità della Mauritania. Un altro obiettivo centrato.</p>— Angelino Alfano (@angealfa) <a href="https://twitter.com/angealfa/status/863034885136674816">May 12, 2017</a></blockquote> <script async src="//platform.twitter.com/widgets.js" charset="utf-8"></script>
La notizia è stata data dal ministro degli Esteri, Angelino Alfano, che ha espresso gratitudine al presidente e alle autorità mauritane. Ed ha espresso un pensiero anche per la madre, Doina Coman, che ha incontrato alcune settimane fa ed ha sentito al telefono dopo il rilascio di Cristian.
Sottosegretario Amendola: "Cristian potrà riabbracciare i suoi cari"
Il sottosegretario agli esteri Enzo Amendola, a sua volta, ha espresso un commento su Twitter a proposito della positiva conclusione della vicenda: “Provvisionato. Torniamo a casa. Cristian potrà riabbracciare i suoi cari. Grazie ad autorità mauritane e a squadra della Farnesina". Il tweet è stato ripreso anche dal Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni. Come ha reso noto un comunicato di palazzo Chigi, il premier ha anche ringraziato il presidente della Mauritania, Mohamed Ould Abdel Aziz, per la liberazione, interpretata come segno dell'amicizia verso l'Italia. Gentiloni ha poi parlato al telefono con Provvisionato che rientrerà in Italia accompagnato dal sottosegretario Amendola.
<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="en"><p lang="it" dir="ltr"><a href="https://twitter.com/hashtag/Provvisionato?src=hash">#Provvisionato</a>.Torniamo a casa. Cristian potrà riabbracciare i suoi cari. Grazie ad autorità mauritane e a squadra della Farnesina <a href="https://twitter.com/ItalyMFA">@ItalyMFA</a></p>— enzoamendola (@amendolaenzo) <a href="https://twitter.com/amendolaenzo/status/863037409319104512">May 12, 2017</a></blockquote> <script async src="//platform.twitter.com/widgets.js" charset="utf-8"></script>
Mattarella: bel risultato, grande lavoro
Anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha commentato con entusiasmo la liberazione di Provvisionato: "Una notizia davvero molto buona, attesa, è un grande risultato. Dopo tanto tempo è una soddisfazione saperlo libero. È stato un lavoro lungo, complesso ma finalmente arrivato a risultato".
La madre: "Gioia dopo mesi di attesa"
"Dopo 21 mesi di attesa le speranze si affievolivano: adesso siamo felicissimi, provo una gioia grande, potremo riabbracciare nostro figlio dopo mesi di attesa". Con queste parole Doina Coman, la madre di Cristian ha commentato la liberazione del figlio che, secondo quanto riferito dai famigliari, dovrebbe rientrare in Italia questa notte, a Roma. Proprio nei giorni scorsi Alfano aveva incontrato la donna assicurandole massimo impegno per giungere ad una rapida soluzione della vicenda.
Avvocato: vicenda risolta grazie alla politica
"La vicenda è stata risolta dal punto di vista politico, non giudiziario, grazie alla politica”, ha detto Fabio Schembri, avvocato di Cristian Provvisionato, parlando al telefono con l’Ansa. Il legale ha ricordato che il suo cliente era stato fermato dalle autorità locali che "gli contestavano una truffa ai danni dello Stato". E anche in Italia sono state aperte delle indagini, "ma non riguardano lui, quanto piuttosto come sia accaduto tutto ciò", ha precisato. "Che si tratti di un caso o di colpa dei mauritani, o se Cristian sia stato una vittima sacrificale, è ancora tutto da scoprire", ha aggiunto.
L'arresto nel 2015 e la detenzione
Provvisionato era rinchiuso nel carcere di Nouakchott ed era stato arrestato per una presunta truffa di un milione e mezzo di euro ai danni del governo della Mauritania ad opera di un pool di società estere con cui collaborava anche un' azienda milanese. Da subito l’italiano si era dichiarato completamente estraneo e all'oscuro della vicenda.