Siria, in quattro zone entrato in vigore il cessate il fuoco

Mondo
Le aree di tregua in Siria - Foto: Getty

Dalla mezzanotte è operativo l'accordo che prevede quattro aree di "allentamento della tensione" deciso dalla Russia con l'approvazione di Turchia e Iran e l'assenso degli Stati Uniti. Onu soddisfatta per l'apertura di corridoi umanitari

Da mezzanotte è entrato in vigore nella Siria occidentale l'accordo per la definizione di quattro zone "di allentamento della tensione" deciso dalla Russia con l'approvazione di Turchia e Iran e l'assenso, diretto e indiretto, delle altre potenze internazionali e regionali, tra cui Stati Uniti, Giordania, Arabia Saudita. Soddisfatto per il momento anche l'inviato speciale dell'Onu per la Siria Staffan De Mistura.

Le quattro zone della Siria

Le quattro zone sono tutte fuori dal controllo governativo e sono dominate, a vari livelli, da gruppi delle opposizioni armate e da sigle dell'estremismo islamico, tra cui l'ala siriana di al Qaida e gruppi affiliati all'Isis. L'accordo russo-iraniano-turco prevede ora la definizione dei confini di queste quattro aree situate tutte lungo l'asse stradale Daraa-Aleppo, quello che da nord a sud divide la Siria costiera dalla Siria orientale. E' la spina dorsale della "Siria utile", in gran parte controllata dalla Russia e dall'Iran ma che mantiene ancora sacche di resistenza di insorti.

Soddisfatta l'Onu per l'apertura di corridoi umanitari

Proprio per contenere le zone ribelli e consentire una più chiara definizione delle zone di influenza tra Turchia, Iran e Russia si è raggiunto l'accordo che rassicura gli Stati Uniti sul fatto che si tratta di "safe-zone", come richiesto a gennaio dal presidente Donald Trump. Ma da Mosca fanno sapere che in queste aree l'aviazione Usa e quella della Coalizione anti-Isis a guida americana non potranno sorvolare. Rassicurata anche l'Onu dal fatto che nell'accordo si parla di "apertura di corridoi umanitari".

Non si ferma la "guerra al terrorismo"

Solo i russi e i governativi potranno continuare a colpire i qaidisti e i jihadisti, e "tutte le sigle affiliate". Una definizione larga che lascia spazio al proseguimento della repressione in nome della "guerra al terrorismo". La Siria orientale e quella nord-orientale sono fuori dall'accordo: in quei territori i curdi, sostenuti da Usa e Russia, continuano a fare la guerra all'Isis.

Territori divisi tra Russia, Iran, Turchia e Giordania

Secondo la proposta russa, la Turchia potrà avere influenza nella zona nord-occidentale di Idlib, geograficamente più estesa e contigua al confine turco. La Giordania può essere l'attore che controllerà - di fatto già lo fa da più di un anno - la zona sud, tra il confine con le Alture del Golan contese con Israele e la frontiera con il regno hascemita. Le altre due zone sono invece al centro della Siria ormai in mano alla Russia e all'Iran: tra Homs e Hama e a est di Damasco.

Ma i bombardamenti  non finiscono subito

Secondo la proposta russa, il divieto di sorvolo aereo comincerà non prima di due settimane, quindi l'aviazione governativa potrà continuare ed eventualmente intensificare i raid aerei in aree civili fino al 20 maggio. L'accordo sottoscritto da Russia, Turchia e Iran ha validità di sei mesi e potrà essere prorogato. A luglio prossimo i rappresentanti dei paesi si rincontreranno per fare il punto della situazione. 

Mondo: I più letti