Il divario fra ricchi e poveri nel mondo è in aumento. Un progetto fotografico lanciato in Sudafrica da un fotografo americano mostra gli squilibri sociali delle città da un punto di vista inedito. L’obiettivo? Sensibilizzare i leader mondiali e le politiche economiche
“I leader africani devono costruire una nuova ‘economia umana’ per affrontare la disuguaglianza e la povertà”. È il monito che arriva da un recente rapporto diffuso dall’organizzazione non governativa Oxfam che mette in luce come lo stato di disuguaglianza in alcuni paesi africani è in rapida crescita, basti pensare che sette dei venti paesi con il maggiore squilibrio economico al mondo sono proprio africani, con Swaziland e Nigeria in testa.
A testimoniare la situazione ci pensa il progetto Unequal Scenes, una serie di fotografie che mostrano attraverso un punto di vista inedito le diseguaglianze dei centri sudafricani avvalendosi dell’aiuto dei droni.
Il progetto – L’idea del fotografo statunitense Johnny Miller nasce per evidenziare il confine fra ricchezza e povertà: “Le discrepanze su come vivono le persone sono talvolta difficili da vedere da terra. La bellezza di poter volare è poter vedere le cose da una prospettiva nuova, come sono veramente. Guardando da un'altezza di parecchie centinaia di metri emergono incredibili scene di disuguaglianza”, si legge online sul sito ufficiale del progetto fotografico. Intanto l’ONU rivela che oltre 900 milioni di persone nel mondo, quasi una su sette, vivono nelle baraccopoli, che nel XXI secolo stanno diventando “il tipo di insediamento dominante”.
Trasferitosi nel 2011 in Sudafrica per studiare antropologia all'università di Cape Town, Miller ha iniziato ad osservare le controverse realtà che convivono nel paese: “Durante l'apartheid, la segregazione degli spazi urbani è stata istituita come vera e propria politica. Strade, fiumi e altre barriere sono state costruite e modificate per tenere separate le persone. 22 anni dopo la fine dell'apartheid molte di queste barriere e le disuguaglianze che hanno generato ancora esistono. Spesso esistono comunità di estrema ricchezza e privilegio a pochi metri di distanza da situazioni squallide e baracche. Il mio desiderio con questo progetto è rappresentare in maniera il più possibile obiettiva le scene più inequivocabili in Sudafrica. Offrendo una nuova prospettiva su un vecchio problema, spero di provocare un dialogo che possa portare ad affrontare la questioni della disuguaglianza economica in maniera costruttiva e pacifica”.
Da Nairobi a Capetown – Il progetto è partito un anno fa dal Sudafrica per poi spostarsi in altre zone africane e a Città del Messico. Prendiamo Nairobi: da una parte baracche fatiscenti, dall’altra un golf club. È la situazione documentata dal drone di Johnny Miller nella capitale del Kenya dove, secondo uno studio del 2009 sulla povertà urbana pubblicato da Oxfam, il 10% più ricco della popolazione rappresenta il 45,2% del reddito, mentre il 10% più povero solo l'1,6%”. Le cose non vanno meglio a Cape Town: è il caso della Southern Cape Peninsula, a 20 chilometri da Città del Capo, dove a poche decine di metri di distanza convivono baracche di stagno e zone residenziali sulle rive del lago Michelle. Miller non intende fermarsi: dopo avere fatto un viaggio in Brasile nel mese di luglio, ora vuole mostrare le situazioni di squilibrio sociale in più località degli Stati Uniti.