Arkansas, eseguita la prima condanna a morte dopo 12 anni

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Il letto dei morte dei condannati all'iniezione letale (Archivio Getty Images)
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L'iniezione letale è stata somministrata al 51enne Ledell Lee, detenuto nel penitenziario di Cummins Units. È la prima delle otto esecuzioni che lo stato nordamericano ha programmato entro il 30 aprile

Lo stato dell'Arkansas ha eseguito la condanna a morte di Ledell Lee, il primo degli otto detenuti giudicati colpevoli di omicidio che verranno giustiziati entro il prossimo 30 aprile. L'esecuzione di Lee, la prima effettuata in Arkansas dal 2005, è arrivata al termine di un'intricata vicenda legale che aveva inizialmente spinto una corte federale a sospendere momentaneamente le condanne a causa dell'imminente scadenza, il prossimo 30 aprile, di uno dei tre farmaci che compongono il mix dell'iniezione letale.

L'esecuzione di Lee

Ledell Lee, 51 anni, era stato giudicato colpevole dell'omicidio di Debra Reese avvenuto nel 1995 nella periferia di Little Rock. In diverse interviste rilasciate nel corso degli anni, l'uomo si è sempre dichiarato non colpevole del fatto chiedendo per tre volte la grazia, ma i vari pronunciamenti dei giudici hanno confermato la pena che è stata eseguita nella serata del 20 aprile nella Cummins Unit, una prigione nella Contea di Lincoln. Un portavoce del penitenziario ha fatto sapere che prima dell'esecuzione il prigioniero ha rifiutato di rilasciare l'ultima dichiarazione e di consumare l'ultimo pasto, chiedendo solamente che gli venisse impartita la comunione. Poi l'iniezione letale di tre farmaci: il midazolam, che lo ha reso incosciente, il vecuronio bromuro, per fermare il respiro, e il cloruro di potassio per bloccare il battito cardiaco. La dichiarazione di morte è arrivata alle 23.56 ora locale.

La disputa legale sul farmaco

La condanna di Lee sembrerebbe aver posto fine al lungo dibattito che per oltre un mese ha diviso gli Stati Uniti sulla decisione dello Stato dell'Arkansas di giustiziare i condannati in funzione della data di scadenza del midazolam, uno dei farmaci usati per l'iniezione letale. Era stato lo stesso governatore dello Stato, il repubblicano Asa Hutchinson, a chiedere di velocizzare i tempi ed eseguire 8 condanne in dieci giorni per restare entro i limiti del 30 aprile, data di scadenza del prodotto. Il caso creato intorno alla decisione dell'amministratore e le successive proteste di una parte dell'opinione pubblica hanno portato le due aziende farmaceutiche fornitrici del midazolam per l'Arkansas, la Fresienus Kabi e West-Ward Pharmaceutical, a rivolgersi al tribunale federale per impedire che lo stato del Sud usasse i loro farmaci per l'esecuzione dei condannati. Dopo un'iniziale verdetto positivo, che di fatto aveva bloccato le condanne, un successivo pronunciamento della Corte Suprema ha annullato la prima sentenza dando il via libera alle esecuzioni. Fra le prossime previste c'era anche quella di Stacey Johnson, condannato per l'omicidio di Carol Health avvenuto nel 1993, al quale però è stata concessa 24 ore prima dell'esecuzione una sospensione della condanna per permettere all'uomo di sottoporsi a un esame avanzato del Dna che, secondo i suoi legali, potrebbe provare la sua innocenza.

 

Gli altri condannati

Oltre Johnson e Lee rimangono ancora sei condannati nel braccio della morte dell'Arkansas, tutti incriminati per fatti commessi durante gli anni Novanta. Sono Bruce Ward giudicato colpevole di aver strangolato Rebecca Doss; Don Davis condannato per l'omicidio di Jane Daniel dopo aver rubato a casa sua; Jack Jones, condannato per lo strupro e l'assassinio di Mary Phillips e l'aggressione alla figlia 11enne della donna; Marcel Williams, finito nel braccio della morte per lo stupro e l'omicidio di Stacey Erickson; Jason McGehee colpevole del brutale omicidio del 15enne John Melbourne Jr; Kenneth Williams, colpevole di avere ucciso Cecil Boren dopo una fuga dalla prigione dove stava scontando una pena per l'omicidio della cheerleader Dominique Hurd.

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