Il giornalista e documentarista, in stato di fermo amministrativo, ha telefonato alla compagna e agli amici: "Mi hanno sequestrato tutto". Alfano: “Sia rimesso in libertà nel rispetto della legge”
"Sto bene ma non posso telefonare. Da stasera inizio lo sciopero della fame". Queste le parole del giornalista Gabriele Del Grande, in stato di detenzione amministrativa in Turchia da ormai più di una settimana, che ha telefonato alla compagna e ad alcuni amici dopo che non si avevano sue notizie dallo scorso 9 aprile.
La telefonata
"Sto bene, non mi è stato torto un capello ma non posso telefonare, hanno sequestrato il mio cellulare e le mie cose, sebbene non mi venga contestato nessun reato - ha detto Del Grande , specificando che era circondato da quattro poliziotti - "Da stasera inizio lo sciopero della fame e invito tutti a mobilitarsi per chiedere che vengano rispettati i miei diritti". Il giornalista ha raccontato che, nonostante i documenti in regola, non gli è permesso nominare un avvocato o sapere quando finirà la detenzione: "La ragione del fermo è legata al contenuto del mio lavoro. Ho subito interrogatori al riguardo. Ho potuto telefonare solo dopo giorni di protesta".
La Farnesina chiede alla Turchia la liberazione
La Farnesina chiede che il giornalista Gabriele Del Grande "sia rimesso in libertà, nel pieno rispetto della legge". "Il ministro Alfano - si legge in una nota - ha disposto l'invio a Mugla, dove Del Grande è detenuto, del console d'Italia a Smirne per rendere visita al connazionale" mentre "l'ambasciatore d'Italia ad Ankara ha trasmesso alle autorità turche la richiesta di visita consolare, come previsto dalla Convenzione di Vienna del 1963".
La vicenda
Il giornalista, blogger e documentarista classe ’82, autore tra l’altro del film "Io sto con la sposa", è stato fermato “perché si trovava in una zona del Paese in cui non è consentito l'accesso". Il suo rilascio e la conseguente espulsione dal Paese, ha ricordato però oggi al Corriere della Sera il padre Massimo, “erano stati dati per imminenti, ma tra referendum e Pasqua stiamo ancora aspettando”.
Genitori: siamo in ansia
Domenica 9 aprile, il giovane ha mandato un sms alla mamma per informare casa del suo fermo. Da quel momento, però, non c'erano più stati contatti tra Del Grande e la famiglia. "Siamo fiduciosi - avevano detto Massimo e Sara Del Grande – ma siamo in ansia".