Canada, in arrivo la legalizzazione della marijuana per uso ricreativo

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Dimostranti canadesi pro-cannabis a Vancouver nel 2010 (Getty Images)
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Il premier Justin Trudeau l'aveva promesso in campagna elettorale. Il Paese nordamericano, se la proposta di legge passerà, sarebbe il secondo al mondo ad adottare una simile decisione dopo l'Uruguay

Un progetto di legge, che ha buone probabilità di superare il vaglio del Parlamento, potrebbe fare presto del Canada il secondo Paese al mondo a legalizzare completamente la marijuana anche per uso ricreativo, dopo l'Uruguay. La legge arriva in aula rispettando la promessa fatta in campagna dal premier Justin Trudeau, che dispone in aula della maggioranza politica per far passare la proposta di legge.

 

I paletti della proposta di legge

La legalizzazione della cannabis porta con sé numerose problematiche, come il rischio di accesso “facilitato” da parte dei minori, la possibilità di contrabbando all'estero, i rischi per la sicurezza stradale o sul posto di lavoro. Problematiche delle quali anche la proposta di legge canadese sembra conscia: la normativa federale lascerà infatti spazi di manovra su diversi aspetti tecnici agli Stati che compongono il Canada, fissaando anche alcuni paletti per contenere possibili effetti collaterali. Saranno ammessi, ad esempio, solo produttori autorizzati dal Governo, la cui marijuana sarà venduta in appositi negozi; verranno utilizzate solo con confezioni dall'immagine “neutra”; l'uso da parte dei minori sarà proibito. Verranno introdotte, poi, dure sanzioni per lo spaccio non autorizzato, in particolare per quello diretto a soggetti che non hanno raggiunto la maggiore età. Sarà punita anche la coltivazione domestica, una volta superata una soglia definita per l'uso personale; in modo analogo, non si potranno trasportare più di 30 grammi di marijuana, sempre per evitare il rischio di vendita al dettaglio non autorizzata.

 

Dibatitto aperto anche in Canada

Secondo i promotori della legge, proibire la marijuana a scopo ricreativo si è rivelato uno strumento di controllo inefficace. Fra i firmatari del "bill" c'è anche un ex capo della Polizia, Bill Blair, il quale  ha dichiarato al "New York Times" che “il divieto criminale ha fallito nel proteggere giovani e comunità”, aggiungendo che la vendita legale di cannabis dovrebbe scattare entro la metà del 2018. Il via libera del Canada supererebbe in materia l'apertura degli Stati Uniti, all'interno dei quali è stato liberalizzato l'uso ricreativo della marijuana, in otto Stati, mentre permane il divieto a livello federale. In Canada, la pianta è stata legalizzata per uso medico sin dal 1999. Come prevedibile, non c'è accordo unanime sul fatto che sdoganare l'uso ricreativo di questa droga leggera sia una buona idea. Fra gli scettici c'è il presidente e ceo della CanniMed, Brent Zettl, la cui società produce marijuana per uso medico già da diversi anni: “È una buona cosa da una prospettiva industriale”, ha dichiarato al Nyt, “ma non penso sia un bene per la società […] Credo sia un'iniziativa piuttosto arrogante da parte di Justin Trudeau”. Zettl si è detto favorevole, inoltre, ad introdurre limiti di età più restrittivi: 21 anni per i prodotti più leggeri, 25 per quelli più pesanti.



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