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Strage in Siria, Ankara: autopsie provano l'uso dei gas a Idlib

Mondo
L’ambasciatore Usa all’Onu Nikki Haley mostra foto delle vittime di Idlib durante il Consiglio di Sicurezza (Getty)

Gli esami sui corpi di 3 vittime effettuati in Turchia alla presenza di esperti dell’Oms dimostrerebbero che le persone colpite dal raid sono state esposte ad armi chimiche. Israele punta il dito: “Attacco ordinato da Assad”. Duro anche il presidente turco Erdogan: "Assassino. Allah vendicherà i morti". Ieri Mosca ha difeso il leader siriano e affossato la risoluzione Onu. Trump: "Agiremo da soli". Cremlino: "Serve equilibrio"

I risultati delle autopsie di 3 vittime dell'attacco di martedì a Idlib, morte dopo il ricovero in Turchia, provano l'uso di armi chimiche nel raid in Siria. Il ministro della Giustizia turco, Bekir Bozdag, secondo quanto riporta l'agenzia Anadolu, ha dichiarato che agli esami autoptici hanno partecipato su invito di Ankara anche esperti dell'Organizzazione mondiale della sanità. Ieri Medici senza frontiere ha dichiarato a Sky TG24 che a Idlib sono stati usati almeno due agenti chimici.

 

Test inviati all'Onu - Durante le autopsie, che sono state filmate, sono stati prelevati diversi campioni per ulteriori esami da parte degli esperti turchi e internazionali. Secondo un rapporto preliminare del team di scienziati inviati da Ankara alla frontiera con la Siria per assistere i feriti, almeno uno degli agenti usati nell'attacco sarebbe gas cloro. I risultati, frutto di test effettuati su una trentina di feriti, sono già stati inviati al Consiglio di sicurezza dell’Onu. (LE PEGGIORI STRAGI CON LE ARMI CHIMICHE)

 

Bilancio sale a 86 morti - Il bilancio della strage di Idlib è intanto stato aggiornato: sale a 86 il numero dei morti, di cui 30 bambini e 20 donne. Lo ha reso noto l'Osservatorio Siriano per i diritti umani. (DA YPRES A IDLIB: 100 ANNI DI ATTACHI COL GAS)

 

 

Erdogan: "Assad assassino" - Duro l'attacco del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che parla di un numero di vittime quasi due volte superiore a quello accertato finora: "Con le armi chimiche, quell'assassino di Assad ha ucciso 150 civili. Allah li vendicherà. Anche noi faremo la nostra parte".

 

Israele, attacco chimico ordinato da Assad - Anche il ministro della Difesa israeliana Avigdor Lieberman in un'intervista al giornale Yediot Ahronot ha puntato il dito contro Assad: "I due attacchi avvenuti a Idlib, quello chimico omicida sui civili e quello all'ospedale locale, sono stati condotti su ordine diretto e dietro progettazione del presidente siriano Bashar Assad, mediante aerei da combattimento siriani”. Il ministro ha precisato: “Lo stabilisco con una certezza del 100 per cento. Non sappiamo se i russi fossero al corrente di questo attacco. Sappiamo soltanto che è un'operazione siriana di Assad dalla A alla Z".

 

La replica di Damasco - Il governo siriano "non ha mai usato e non userà mai armi chimiche in Siria”, ha detto il ministro degli esteri Walid al Muallim. Assad, in un’intervista al quotidiano croato Vecernji List, ha dichiarato che la Siria è vittima di un complotto internazionale guidato dagli Stati Uniti assieme a Francia e Gran Bretagna. 

 

Mosca difende Assad - La Russia ha invece difeso il regime siriano opponendosi alla risoluzione del Consiglio di sicurezza Onu. Il Cremlino ha scelto di continuare a difendere Bashar al Assad. Mosca ha fatto abortire la bozza di risoluzione Onu preparata da Usa, Francia e Regno Unito per condannare il governo siriano. Le ricostruzioni dell’attacco, secondo il ministro degli Esteri russo, sono solo “fake news”. Mosca sostiene che non è stata l'aviazione siriana a lanciare i gas sulla popolazione: gli agenti tossici sarebbero fuoriusciti da un deposito dei gruppi ribelli centrato dai missili.

 

L’ira di Trump - La versione di Mosca ha fatto infuriare il presidente Usa Donald Trump. "Quello che ho visto ha avuto un grande impatto su di me e ha cambiato il mio atteggiamento verso la Siria e Assad. Ora la responsabilità è mia”, ha detto il tycoon. Pronto quindi ad agire da solo se l’Onu dovesse rimanere immobile.

 

La risposta del Cremlino - Le parole di Trump hanno innescato una nuova risposta russa. Mosca ha fatto sapere che ritiene "sia necessario un approccio più bilanciato" e non crede che sia possibile "saltar fuori con valutazioni affrettate su cosa è avvenuto in Siria, nella provincia di Idlib”. Il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ha precisato che le dichiarazioni del presidente americano "difficilmente possono cambiare radicalmente lo spirito e la natura delle relazioni bilaterali" Russia-Usa. Peskov ha poi ribadito che l'uso di armi chimiche in Siria è "un crimine pericoloso e mostruoso” sottolineando che però è troppo presto per accusare qualcuno di averle usate.

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