Secondo i media statunitensi, il presidente starebbe valutando di imporre dazi punitivi del 100% su prodotti europei. Tra questi, anche scooter, acqua e formaggio Roquefort. L’azienda di ciclomotori: non c'è preoccupazione. I sindacati: "Sarebbe una sciagura". Facebook: "Un controsenso, noi siamo per un mondo aperto"
Donald Trump contro la vespa Piaggio e l’acqua San Pellegrino. Lo dice il Wall Street Journal, secondo il quale l’amministrazione Usa starebbe valutando di imporre dazi punitivi del 100% su alcuni prodotti europei. La mossa, spiega il quotidiano, sarebbe la risposta a un vecchio divieto del 2009 che colpisce l’importazione di carne di manzo americana trattata agli ormoni.
Cibo e moto - Nel mirino di Trump non ci sarebbero solo lo scooter made in Italy e la San Pellegrino, ma anche l’acqua Perrier, controllata da Nestlé insieme alla sua omologa italiana, il foie gras, alcuni formaggi francesi tra cui il Roquefort e altre moto europee come Husqvarna e Ktm. La prima replica è arrivata dall'azienda che produce ciclomotori: “Non siamo preoccupati, gli Usa pesano per meno del 5% dei ricavi”.
La carne agli ormoni - L’attacco ai prodotti europei è una novità per l’amministrazione Trump, che finora si era scagliata contro il Messico e la Cina, congelando il Tpp, il trattato con l’Asia-Pacifico. Alla base un vecchio contenzioso che nasce con George W. Bush e arriva fino alla presidenza di Barack Obama: un divieto europeo all’importazione di carne di manzo americana trattata agli ormoni. Nel 2009 si era arrivati a un compromesso: la restrizione sarebbe stata più mirata in modo da far arrivare nei negozi solo i prodotti di quegli allevamenti che non somministrano sostanze agli animali. Ma, secondo Washington, l’accordo non viene rispettato.
La replica della Piaggio e i timori dei sindacati - La notizia dei dazi del 100% sui prodotti europei non preoccupa la Piaggio, secondo quanto riferiscono fonti vicine all'azienda. Per il gruppo, il mercato americano complessivo corrisponde a meno del 5% del fatturato.
Meno ottimisti i sindacati secondo cui l’ipotesi sarebbe “una sciagura”. Il delegato Uilm all'interno dello stabilimento di Pontedera ha detto: “Da noi si producono 15-20 mila Vespe l'anno destinate al mercato americano e una sensibile riduzione di questo mercato avrebbe ripercussioni gravissime anche sulla pianta organica della fabbrica”.
La reazione di Facebook - "Il protezionismo per noi è un mezzo disastro, per tanti attori di questo settore e tante piattaforme digitali è un controsenso" commenta Luca Colombo, country manager di Facebook Italia. "La missione di Facebook è rendere il mondo aperto e connesso".