Marines, lo scandalo delle foto sessiste va oltre Facebook
MondoL'account Jttots è stato sospeso da Instagram. Da tempo è accusato di pubblicare immagini all'insaputa delle protagoniste
Lo scandalo social sui Marines si allarga. La condivisione di fotografie intime rubate alle soldatesse americane coinvolgerebbe anche un profilo Instagram. L'account incriminato è Just The Tip Of The Spear (Jttots): pubblicherebbe contenuti sessisti e, in alcuni casi, immagini esplicite come quelle rintracciate sul gruppo Facebook Marines United, sospeso nei giorni scorsi e adesso sotto la lente del Pentagono.
Gli altri social - In passato presente anche su Facebook, Jttots è stato definitivamente rimosso dopo essere stato chiuso e rimesso online ripetutamente. Ma ci sono ancora sul web contenuti espliciti, sempre firmati Jttots, reperibili su altre piattaforme online, come ad esempio Tumblr.
Intimidazioni dagli amministratori - Su Reddit, Just The Tip Of The Spear viene criticato da un utente, che lo definisce “una fabbrica d'odio”, frequentato da “un branco di idioti”. La sua condotta è controversa. Alcuni parlano semplicemente di un gruppo goliardico. Ma ci sono voci che denunciano comportamenti legalmente rilevanti. Una Marine attualmente in servizio ha confidato a TechCrunch di aver visto una sua foto sull'account Instagram di Jttots. L'immagine era pubblica (tratta da un suo profilo social) ma era accompagnata da frasi sessualmente esplicite che hanno esposto la ragazza alle molestie di altri utenti. La soldatessa, però, aveva preferito non sporgere denuncia per il timore che potessero venire fuori “foto più intime scattate da un ex o da chiunque avesse voluto distruggere la mia carriera”. Ancora oggi, chiede d rimanere anonima per “paura di rappresaglie” da parte degli amministratori di Jttots. Nel gruppo, come conferma la testimone, prevalgono i contenuti umoristici. Ma in alcuni casi i toni camerateschi si sarebbero trasformati in “intimidazioni” nei confronti sia di donne che di uomini.
La denuncia del 2014 - Jttots pare essere molto noto tra i militari americani e particolarmente attivo tra il 2012 e il 2015. Nel 2014, la veterana Katherine Keleheruna aveva denunciato apertamente i creatori dei profili, raccontando a Npr.org di aver visto pubblicate tre proprie foto. Tutte accompagnate da “commenti che incitavano alla violenza sessuale” e "minacce di stupro".